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Un anno fa moriva Jole Santelli

Il 15 ottobre del 2020, arrivò come un fulmine a ciel sereno la notizia della morte di Jole Santelli, proprio quando la speranza di un futuro più roseo per la nostra Regione sembrava diventare realtà. Ad un anno dalla sua morte tante cose sono cambiate, ma la sua impronta non sarà mai dimenticata, perché lei è stata un esempio di come un’altra Calabria sia possibile, quando c’è amore verso questa terra.

Nell’aprile del 2019 ho assistito ad un convegno, molto interessante, sullo scioglimento dei comuni. In quella circostanza sono stata colpita dal piglio deciso e dalla fermezza con cui una delle ospiti esprimeva il suo pensiero e dalla competenza che trapelava dai suoi interventi. Il suo nome era Jole Santelli. La mia curiosità mi ha spinto a scoprire di più su di lei. Così ho appreso che era un avvocato di professione, eletta per la prima volta al Parlamento nel 2001, come deputata di Forza Italia, partito nel quale militava dal 1994, ed era stata rieletta in tutte le successive tornate elettorali politiche, per cinque legislature complessive. All’epoca non potevo immaginare, che da lì a breve, sarebbe diventata la Presidente della Regione Calabria.

Circa, 9 mesi dopo, il 26 gennaio 2020, ho assistito alla sua elezione a Presidente della Regione Calabria, la prima donna ad ottenere questo incarico, con una grande vittoria, festeggiata in diretta nazionale ballando la tarantella. Ad un mese dalla sua elezione, ha affrontato l’uragano Covid-19, in una regione in cui le difficoltà del sistema sanitario non avrebbero retto ad un afflusso di malati, ed ha combattuto come un leone per proteggere la sua gente. Ha preso decisioni difficili e a volte impopolari, ma non ha mai ceduto, sempre dritta verso i suoi obiettivi. Quando ascoltavo i suoi interventi, appariva sempre forte e sicura di sè, mentre nel privato affrontava il dramma del tumore che l’aveva colpita sin dal 2014. Devo dire la verità, sono stata orgogliosa che la mia regione, la Calabria, venisse rappresentata da una donna forte come era Jole, sempre pronta a ribattere, ma allo stesso tempo capisco solo ora che quello sforzo è stato decisivo per la sua vita.

Poi, la mattina del 15 ottobre, mentre la speranza di un futuro più roseo per la nostra terra sembrava diventare realtà, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della sua morte. Jole Santelli era morta nella notte, nella sua casa a Cosenza, a causa di un’emorragia interna dovuta al cancro. Aveva 51 anni.

Queste sono state le parole di dolore pronunciate dal Presidente Berlusconi: “Nessuna parola è adeguata ad esprimere il mio dolore e quello di tutti noi di Forza Italia”. Jole lascia davvero un vuoto incolmabile nelle nostre anime. Era un’amica sincera, intelligente, leale, era una donna appassionata, una combattente tenace. Mi è stata vicina anche nei momenti più difficili. Non aveva paura di nulla, neppure della malattia e della sofferenza. Come pochi altri aveva saputo mettere nell’impegno politico generosità, intelligenza, cultura, aveva affrontato senza esitare sfide difficili in Parlamento, al governo, in Forza Italia, fino all’ultima bella battaglia che l’aveva portata alla presidenza della sua Regione. Jole rappresentava la speranza del riscatto di una terra che amava con passione, l’idea di un Mezzogiorno che ha in se stesso la dignità e la forza di essere protagonista del futuro, di guardare all’Europa e al mondo”.

Poche ore prima della morte, ha rilasciato un’intervista al Der Spiegel in cui parlava dei temi più importanti per lei: il ruolo perdente del povero Sud e l’atteggiamento arrogante e condiscendente del ricco Nord.  Di come l’Italia non ha mai risolto il problema del Sud, perchè la classe dirigente del paese viene sempre dal Nord e questa classe non ha mai visto che il Sud sia importante per il Nord, ma convinta che il Sud costi sempre denaro. Concludendo, affermava convinta che l’ultima speranza per il Sud era l’Europa, con i soldi del Recovery fund.

Il sogno di Jole Santelli, come ha scritto la sorella Roberta su facebook, era quello di una Calabria a colori e libera. E ci stava riuscendo… In otto mesi ha lavorato tantissimo, per far vedere al mondo le sfaccettature più belle di questa Regione.

Ad un anno dalla sua morte tante cose sono cambiate, pochi giorni fa è stato eletto il nuovo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ma l’impronta di Jole non sarà mai dimenticata, perchè lei è stata un esempio di come un’altra Calabria sia possibile, quando c’è amore verso questa terra.

Ma Jole ci ha lasciato, soprattutto, un testamento di coraggio, perchè nonostante la malattia è andata avanti per la sua strada, è andata avanti fino all’ultimo guardando in faccia la sofferenza e vincendo la paura della morte.

“Questa vicenda mi ha cambiato: mi ha tolto la paura e mi ha reso una persona libera. Nella vita si affrontano difficoltà di vario genere. Quando le superi, sei più forte, più libera, conosci il senso del limite e questo ti porta a ridimensionare ciò che nella quotidianità tendevi a ingigantire”. Questo diceva Jole Santelli.

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