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giovedì, Novembre 14, 2024
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Visioni civiche: L’arte restituita

 

La Fondazione Trame e Associazione MetaMorfosi, con il patrocinio del Ministero degli Interni e il sostegno della Fondazione CDP, ente no profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, nell’ambito della prima edizione del bando Ecosistemi Culturali, presentano Visioni Civiche – L’arte restituita.

Curata dal professor Lorenzo Canova, la mostra sarà aperta dal 18 giugno al 28 luglio 2024, nel Complesso Monumentale di San Domenico a Lamezia Terme, sede del Museo Archeologico Lametino. La mostra sarà inaugurata in concomitanza con la tredicesima edizione del Festival dei libri sulle mafie Trame il 18 giugno alle ore 18, un evento che attira oltre 10 mila presenze ogni anno.

Saranno esposte opere sequestrate a noti criminali italiani, come Gioacchino Campolo e Gennaro Mokbel. La selezione include opere di grandi maestri del Novecento, tra cui:

  • Giorgio De Chirico
  • Antonio Ligabue
  • Paul Kostabi
  • Michele Cascella
  • Michele Cassinari
  • Cesare Berlingeri
  • Massimo Catalani
  • Luca Dall’Olio
  • Marco Lodola
  • Max Marra
  • Paolo Porelli
  • Pietro Annigoni
  • Franz Borghese
  • Bruno Caruso

Il percorso espositivo, composto da 44 opere, riflette il gusto personale dei mafiosi, comprendendo pittura, scultura, installazioni e opere polimateriche.

Lorenzo Canova sottolinea come la mostra non sia una tradizionale esposizione, ma un segno simbolico della forza delle arti visive, uno spazio di legalità e condivisione civica. Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame ETS, aggiunge che l’obiettivo è mantenere alta l’attenzione sulle mafie e le loro attività, evidenziando come anche il mercato dell’arte sia influenzato dalla criminalità organizzata.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione CDP, all’attenzione dell’On. Wanda Ferro, sottosegretaria al Ministero dell’Interno con delega ai Beni Confiscati, e al supporto del Prefetto Bruno Corda e del Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. La Direttrice del Museo Archeologico Lametino, Simona Bruni, e la dottoressa Daniela Vinci della Sovrintendenza di Reggio Calabria hanno inoltre contribuito significativamente.

Pietro Folena, presidente dell’Associazione MetaMorfosi, sottolinea l’importanza di questa esposizione per affiancare alla produzione di mostre una vocazione civica, utilizzando arte e cultura come leva contro illegalità e criminalità.

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