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domenica, Ottobre 6, 2024
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Viva i Calabresi nel mondo

La storia dei nostri emigrati può diventare la speranza per la terra di Calabria, i Calabresi nel mondo sono oltre 7 milioni di prima generazione se si contano le terze generazioni diventano più di trenta milioni, una nazione pronta a far decollare lo sviluppo economico ed il benessere sociale, perché si parli di questa terra come di un nuovo eden. Vi racconto l’idea di Frank Carioti.

Incontro un mio caro amico, uno degli imprenditori più importanti della Locride. Mi inizia a parlare e mi contagia con il suo entusiasmo, sembra che abbia visto qualcosa di quelle speciali per come intendiamo noi. Mi dice devi venire con me il 5 a Soverato, mi raccomando non perdere questa occasione, perché dopo tanti anni che parliamo di sviluppo ed abbiamo visto tanti tentativi da parte di molte persone, oggi potrebbe essere la volta buona, da qui potrebbe iniziare un nuovo futuro per la Calabria. Con Franco Carnovale ci conosciamo da molto tempo, noi come innamorati di questa regione abbiamo una storia, lui è stato consigliere provinciale ed ha sempre portato aventi la sua azienda, insieme ai fratelli e la sua Bivongi come centro della longevità. Siamo stati per molti anni al vertice di Confindustria Reggio tutti e due presidenti di sezione ed in giunta prima con Femia e poi con Cuzzocrea. Noi siamo tipi da facili entusiasmi. Abbiamo visto molte albe e molti tramonti di idee, sogni e speranze. Oggi che sono stato a quell’incontro del 5 agosto anche io sono entusiasta e penso che la Calabria ha trovato una strada seria da percorrere se vuole trovare sviluppo e benessere. Si la persona che ha organizzato questo incontro è Frank Carioti, lui è la nostra speranza. Francesco è un Calabrese vero, partito da piccolo per l’Australia con i genitori, in quel paese è cresciuto sia come uomo che come imprenditore, diventato in pochi anni, ma con molti sacrifici, studio e sudore, uno degli imprenditori più importanti nel settore dell’edilizia nel mondo. È stato anche presidente della Camera di Commercio a Sidney, oltre ad essere fondatore dell’associazione dei Calabresi. Io conosco poco di Frank Carioti, ma ho avuto modo venerdì 5 di ascoltarlo e di capire che le sue idee possono contagiare molti e rendere possibile la speranza di un futuro migliore per i figli di Calabria. Intanto si è rivolto alle massime autorità di Confindustria e delle Camere di Commercio di tutta la regione, oltre che all’associazione Internazionale dei Calabresi nel mondo, per cui il suo percorso poggia sulle gambe più solide su cui si possa contare e poi le sue idee sono veramente all’avanguardia. Carioti negli anni scorsi ha ricevuto un incarico dalla Camera di Commercio di Catanzaro, di studio e analisi del mercato, prima della pandemia, alla fine di questo percorso, ha sviluppato un Piano di ripresa per l’economia della regione, che traccia le strategie di uno sviluppo post covid.

Nel suo intervento ha cercato di tracciare le linee della sua idea. Grazie all’esperienza di quarantacinque anni di lavoro dice di sapere quali sono le esigenze e le principali necessità della Calabria, questa terra ha una serie di importanti risorse che bisogna assolutamente rivalutare per attivare una serie di percorsi virtuosi che possano favorire i processi di internazionalizzazione questo accrescerà i rapporti con i calabresi che vivono fuori dai confini nazionali. Questo consentirà di creare nuove opportunità di crescita e sviluppo economico. I Calabresi all’estero sono una grande risorsa per l’economia della regione, Il turismo è una delle possibili occasioni, ma il turismo di elitè. Le esportazioni sono anche un gran parte di mercato da sostenere e incrementare. Ultima riflessione, ma forse la più importante, riguarda la valorizzazione delle strutture sanitarie. Perché la Calabria è uno dei paesi che spende più fondi per curarsi all’estero, mentre ci sono e ci potrebbero essere delle strutture che non solo accolgono i Calabresi ma anche potrebbero portare un turismo sanitario. Bisogna fare squadra con i connazionali che vivono all’estero trovando un giusto equilibrio. Creare un gruppo di persone che riescano a valorizzare il rapporto con i Calabresi nel mondo che possono da sostegno allo sviluppo del futuro. Bisogna mettere le basi per far crescere questo gruppo, perché molti hanno dovuto lasciare questa terra per affermarsi e realizzarsi. Perché? Noi dobbiamo far si che questo non succeda, che il domani dei giovani calabresi si possa realizzare qui, noi dobbiamo costruire una nuova Calabria.

 

 

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