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A Bianco si è posto l’accento su: “I diritti delle donne sono diritti umani”

Organizzato dall’Istituto Comprensivo “M. Macrì” di Bianco (R.C.) un incontro che ha posto al centro della discussione la donna ed il suo ruolo nella società moderna.

Il riflesso dorato della lucente mimosa fa da sfondo ad un evento indimenticabile, inciso e inerpicato in cima ai cuori dei partecipanti, convinti, ormai, di aver dato vita ad un seme, a cui il tempo non potrà togliere essenza, ad una pianta che non potrà sfiorire, perché alimentata dalle nuove generazioni: martedì 8 marzo 2022, ore 9:30, presso l’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “M. Macrì” di Bianco (R.C.), diretto, con passione e professionalità encomiabile, dalla Dirigente Scolastica, Rosalba Antonella Zurzolo, si è tenuto un incontro progettato al fine di innescare un dibattito costruttivo, relativo alle pari opportunità, in cui, in primis, si è voluto porre l’accento sul fatto che: “I diritti delle donne sono diritti umani”.

L’incontro si accende in maniera “graffiante”, immagini che fanno male all’anima, tanto da far diventare gli occhi lucidi: donne in fuga, travolte dal dolore, donne che lasciano le loro vite, portano per mano i loro figli lontano dalla guerra, salvano il seme del futuro, danno la possibilità di sopravvivere alle nuove generazioni, sono il nuovo simbolo di diritti umani mancati, sono le “Donne Ucraine”; bisogna scriverlo con la lettera maiuscola per dare forza, per dare importanza a chi, alla propria progenie, con questo sacrificio, ha donato la vita per la seconda volta.

Intorno a questo nucleo tematico si innesta, dopo i saluti e l’accoglienza rivolti agli ospiti e ai relatori, l’intervento toccante effettuato dalla Dirigente Scolastica, che focalizza l’attenzione su questa nuova triste realtà, dalla quale ci troviamo nuovamente travolti, quasi fosse l’ennesima ferita di una nuova pandemia che sembrava stesse per terminare; questa volta, però, il colpo è più duro, più doloroso, perché testimonia il fatto che la storia ciclicamente si ripete e che alcuni esseri umani, dalle esperienze pregresse, pare non abbiano imparato proprio nulla.

Numerosi gli interventi dei relatori che, intervallati dalla presentazione dei lavori svolti a riguardo dagli studenti, sviscerano numerosi aspetti e guardano da molteplici prospettive la figura femminile: Sabika Shah Povia, giornalista e ricercatrice dell’informazione, di origine pakistana, pone l’attenzione sugli “sguardi, le parole, i suoni delle donne che arrivano” in Italia dall’estero, Paolo Ramondino, Magistrato presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria, si sofferma a compiere un excursus sulle “donne che spezzano i cerchi: essere donna in contesti difficili”, quale è, in effetti, il territorio della Locride; Aurelia Vottari, psicologa e psicoterapeuta descrive “il femminile come dimensione umana” e si sofferma sulla capacità di creare rapporti empatici, come fonte di ricchezza e di dialogo; Maria Nirta interloquisce in maniera carismatica con gli studenti, soffermandosi sul “ruolo della donna nella famiglia, nelle istituzioni e nella società”; infine il Commissario Prefettizio, Francesco Campolo, sempre sensibile e aperto al dialogo con i discenti, esprime la sua partecipazione e la sua soddisfazione difronte al lavoro svolto dai docenti e ad una scuola costruttiva, favorevole al confronto e alla comunicazione. Ancora una volta l’Istituto apre le sue porte al pubblico, crea un connubio perfetto con gli enti locali, difatti, tra gli ospiti che hanno partecipato alla discussione, figurano il Luogotenente Giovanni Piccolo, della Compagnia dei Carabinieri di Bianco; solo un numero contenuto di studenti ha partecipato in presenza, per via delle norme di prevenzione anti-Covid19, numerosi i docenti che, anche dai diversi plessi, insieme agli studenti, hanno partecipato a distanza dalle proprie classi; tale collegamento in videoconferenza, effettuato dall’Aula Magna è stato possibile grazie al prezioso supporto tecnico del Vicepreside, Alberto Crupi, e Pasquale Lucà.

Velocemente suoni, immagini, musiche, voci si intersecano e si mescolano creando una molteplicità di spunti: gli studenti esprimono le loro emozioni attraverso testi scritti, video, effettuando parallelismi tra la loro vita e quelle di alcune donne esemplari, facendo sentire la loro voce mediante letture dei propri elaborati, in cui si proiettano in un futuro possibile e immaginato, in cui si vedono e auspicano le donne che diverranno, quelle che vorrebbero avere al proprio fianco; si calano nei panni e imitano i capolavori dell’arte, aventi ad oggetto le figure femminili.

Attraverso le emozioni, i sorrisi, le riflessioni il tempo scorre velocemente e inesorabilmente, lasciando uno spiraglio, una luce, una nuova via, tracciata da una citazione, che oggi risulta più che mai attuale, di una donna, un’icona, un’artista da definire quasi “visionaria”, come Frida Kahlo: “Non fare caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io vedo orizzonti dove tu disegni confini”…

L’auspicio non è tanto la pretesa di aver tracciato nuovi orizzonti, quanto quello di aver aperto la strada verso inenarrabili sogni.

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