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giovedì, Maggio 2, 2024
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Cambiano i politici ma le criticità all’ospedale di Locri restano

Al momento, almeno in Calabria, i problemi rimangono. Le diseguaglianze regionali hanno, oramai, raggiunto un tale livello che nessun commissariamento è riuscito finora a colmare. A pagarne il prezzo sono gli ammalati costretti ai viaggi della speranza. A Locri, mentre la politica sonnecchia, i cittadini tramite l’opera meritoria dell’Associazione “Angela Serra” contribuiscono fattivamente.

Giuseppe Serranò

Anni di battaglie per il miglioramento della struttura sanitaria della Locride non hanno prodotto i risultati attesi e il rischio depotenziamento definitivo, o addirittura chiusura, è sempre concreto. Solo qualche giorno fa è stata denunciata la mancanza di farmaci che costringe i malati oncologici a recarsi a Melito per la chemioterapia. È l’ultimo dei casi segnalati che tradiscono i principi fondamentali del SSN. Eppure, lo stato dovrebbe garantire il diritto alla salute e consentire a tutti l’accesso ai servizi sanitari.

Un SSN in grande sofferenza al quale neppure il privato riesce a sopperire. A fronte di una riduzione costante dell’offerta sanitaria pubblica, le strutture accreditate che godono dei rimborsi del Sistema Sanitario Regionale dovrebbero, in sinergia con quelle Pubbliche rimaste, garantire ai cittadini che vi si rivolgono migliori servizi, efficienza e celerità.

Al momento, almeno in Calabria, i problemi rimangono.

Le diseguaglianze regionali hanno, oramai, raggiunto un tale livello che nessun commissariamento è riuscito finora a colmare.

A pagarne il prezzo sono gli ammalati costretti ai viaggi della speranza.

La migrazione sanitaria costa ai Calabresi circa 300 milioni l’anno. Di questi il 70% sono le spese legate alle patologie oncologiche. Solo nella Locride, ogni anno 7.500 cittadini ricorrono alle strutture di oncologia.

La migrazione non coinvolge soltanto l’ammalato costretto a curarsi lontano da casa ma anche i familiari accompagnatori con ulteriore aggravio di spese per le famiglie.

Basta “far di conto” per comprendere che oculati investimenti ridurrebbero un fenomeno complesso che ha ricadute sociali ed economiche insostenibili per il nostro territorio.

Vi è in Calabria una nuova sensibilità verso la buona sanità che ha fatto nascere negli ultimi anni associazioni e comitati che danno un grande contributo spingendo dal basso iniziative lodevoli.

A Locri, mentre la politica sonnecchia, i cittadini tramite l’opera meritoria dell’Associazione Angela Serra contribuiscono fattivamente.

l’Associazione “Angela Serra” per la ricerca sul cancro, che nasce a Modena ed è oggi radicata su tutto il territorio nazionale, in Calabria conta su quattro sedi di cui una a Siderno: la “Angela Serra – Locride”

Grazie a loro l’Ospedale di Locri potrà contare su un reparto di oncologia di avanguardia che allieverà il dolore di tanti ammalati, consentendo loro di curarsi sul posto, e aiuterà le famiglie che non dovranno più affrontare viaggi che tante volte si tramutano in vere e proprie angosce vissute lontano da casa e in condizioni di accoglienza non sempre ottimali.

L’iniziativa è frutto di un’azione virtuosa tra pubblico e privato. L’ASP di Reggio Calabria, dopo aver approvato il progetto, ha concesso un diritto di superficie su un’area di mille metri all’interno della struttura e fornito tutto il supporto necessario per superare ogni ritardo nell’esecuzione.

Il progetto e la realizzazione dell’opera sono completamenti offerti dalla “Angela Serra” – Locride in sinergia con l’Associazione Nazionale di Modena che investirà nell’ospedale di Locri un milione di euro.  I lavori sono già partiti e si conta di completarli entro un anno. La risposta della Locride è stata commovente, in un anno sono state raccolte 130 mila euro, segno della solidarietà di un popolo che non si rassegna e che è in prima linea nella lotta per mantenere e potenziare l’Ospedale di Locri.

Adesso la politica dia un segnale forte di presenza sul territorio. Vi sono 15 milioni di euro per la ristrutturazione del nosocomio Locrideo che vanno spesi per dare dignità ad una struttura e restituire la speranza che anche da noi “è possibile”.

E poi, sarebbe coinvolgente se con i singoli cittadini e l’Associazione Angela Serra si schierasse anche la Regione Calabria contribuendo alla raccolta fondi e destinando un contributo all’iniziativa perché la Politica, quella vera, deve camminare accanto a noi ed esserci amica.

 

 

 

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