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sabato, Luglio 27, 2024
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Ciao Benito, sei stato un caro amico

Benito Prochilo è morto.

Brutto risveglio oggi pomeriggio per me. Non riesco a capire per quale motivo, ma mentre di solito riesco a sapere le notizie prima degli altri, questa non mi è arrivata, che strano. Conoscevo da sempre Benito, più di fama. Poi aperta le redazione iniziò a venire a trovarci, lui come tanti amici, molti dei quali non ci sono più, segno degli anni che sono passati. Una delle cose che non potrò mai dimenticare di Benito era l’amore per Padre Pio, una vera venerazione. Dopo le prime visite e i primi articoli, in segno di gratitudine, ci porto una statuina di padre Pio, e mi chiese di lasciarla in ufficio. Dopo qualche tempo me ne porto un’altra ancora più grande, ed infine qualche anno fa ne porto una quasi di un metro. Non ho mai capito il perché di questo gesto, ma la statua è sempre con noi. Mi diceva spesso che avevamo un San Gianni, come si usava nei tempi antichi con mio padre, ma non abbiamo mai approfondito.

Benito faceva parte di una famiglia numerosa e lavoratrice, lui e il fratello Peppe (a cui vanno le mie condoglianze, insieme alla moglie ed ai figli) lavoravano nella macelleria di famiglia, vicina alla piazza di Michele Bello, in via Cavour. Molti ricorderanno anche il fratello Gino, estro del Siderno calcio. Benito era anche parente dell’avvocato Gentile, del quale mi raccontava le passeggiate sul corso negli anni 60, con tutte le atmosfere e i personaggi del tempo. Ma la sua grande passione era la musica, il canto, la cosa più bella del mondo. Quante scene e quanti video abbiamo girato con lui, era un genio nella sua ricerca di una originalità calabrese. Molti dei suoi racconti che porterò nella mia memoria riguardavano le tournée in America dai nostri emigranti. Oppure la volontà sempre viva di incidere un nuovo disco e fare un concerto da qualche parte. Aveva anche coniato un nome che usava quando veniva a trovarci, Nitochilocal, che per lui doveva e voleva essere un modo per modernizzare la sua proposta musicale. Che nostalgia del suo balletto e delle sua interpretazioni, che bei momenti abbiamo passato.

Caro Benito, adesso, cerca di far cantare gli angeli insieme a te.

 

 

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