Silvio Cilento, presidente dell’associazione Arci Cosenza, ha pubblicato un post su Facebook in riferimento alla giornata internazionale contro l’omofobia di giorno 17 maggio 2022. Un ragazzo cosentino di 16 anni è stato aggredito e minacciato dallo zio durante il tragitto verso la manifestazione. Le lesioni riportate dal ragazzo sono molto gravi.
“Non lo vogliamo nella nostra famiglia” e poi le botte! Un ragazzo cosentino di 16 anni è stato aggredito dallo zio servendosi perfino di altri tre uomini come rinforzi. A raccontare l’episodio, avvenuto nel cosentino il 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, è Silvio Cilento, presidente di Arci Cosenza, con un post su Facebook. Dopo l’aggressione, Cilento afferma che lo zio lo abbia accompagnato a casa dicendogli: “ora muori a casa”. Il ragazzo ha avuto 4 costole rotte, il setto nasale deviato e varie lesioni. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine. “Non voglio andare via da casa perché con mamma sto bene, è solo papà il violento. Mamma mi dice sempre: fatti forza e sii coraggioso” è la frase, riferita da Cilento, del ragazzo che, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato tutelato. Il 16enne, “il 17 maggio ha deciso di legare una bandana rainbow sul suo zaino e uscire con le sue amiche. Durante il tragitto viene fermato dallo zio paterno (avvisato dal papà). Lo zio parcheggia, si avvicina e gli sferra un primo schiaffo, che diventa poi un pugno e subito dopo un calcio, una serie di calci. Non contento lo zio chiama altri tre uomini (maschi) per aiutarlo. Sono state fatte le giuste e necessarie denunce. Fisicamente il ragazzo sta meglio, si riprenderà. Moralmente e psicologicamente non oso immaginare come stia. In ospedale sono stati super accoglienti e gentili (c’è una parte di sanità in Calabria che manifesta inclusione). Le forze dell’ordine hanno svolto il loro lavoro. Gli assistenti sociali (stendiamo un velo pietoso)”. “Condivido con voi tutte e tutti questo episodio, scrive ancora Cilento, solo per ricordarvi quanto è necessario e importante parlare di violenza di genere, di questioni Lgbt, di identità di genere e di orientamenti sessuali. Per farvi capire quanto è necessario parlare del 17 maggio, di omofobia, transfobia e lesbofobia. Ciò potrà darvi un motivo in più per scendere in piazza e partecipare a iniziative del genere, che combattono l’odio e la violenza.