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sabato, Luglio 27, 2024
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E io ricordo Rocco Gatto…

Il 12 marzo 1977, a Gioiosa Ionica, Rocco Gatto viene ucciso da tre colpi di lupara, mentre alla guida del suo furgone. La sua colpa è stata quella di aver avuto il coraggio ad opporre al silenzio la forza della denuncia.

La scorsa settimana Ilario Ammendolia ha ricordato il funerale di Ntoni Macri, l’incredibile folla ed ha avanzato una tesi che, sui social, ho contestato definendola provocatoria.

Non sono d’accordo sul tributo di folla riconoscente verso un Robin Hood, o verso chi garantiva la giustizia disattesa dallo stato assente, credo che le motivazioni di quella folla siano altre.

E forse tante risposte si trovano in un altro funerale di quegli anni e nel sacrificio di chi non riconosceva altra Giustizia che quella dello Stato.

Mi piace ricordarlo.

Era il 7 novembre del 1976 quando, a Gioiosa Jonica, il clan degli Ursini decise che in segno di lutto quella mattina, era domenica, non si doveva tenere mercato. Andava vendicata la morte del boss Vincenzo Ursini, ucciso dagli uomini del Capitano Niglio il giorno precedente.

Sin dall’alba i fedelissimi del capo circondarono il paese dissuadendo commercianti e venditori ambulanti dall’aprire bottega. 

Piazza Vittorio Veneto, dove ogni domenica si teneva il mercato, quella mattina rimase deserta. Le saracinesche degli esercizi commerciali abbassate, come in ogni lutto che si rispetti. Tutto il paese era chiamato a celebrare e condannare la morte del boss. Quella mattina, e nei mesi a venire, fu il coraggio di Rocco Gatto ad opporre al silenzio la forza della denuncia ed a consentire ai carabinieri di riportare l’ordine.  Rocco assistette personalmente al giro di ricognizione dei mafiosi per verificare il rispetto dell’ordine di tenere tutto chiuso e rimase talmente turbato, dal compiere una scelta radicale. Contatta il Sindaco ed i Carabinieri, denuncia tutto, facendo nomi e cognomi. Parte l’indagine e l’11 gennaio 1977 Rocco conferma in caserma i nomi e firma il verbale che porterà alla condanna dei sette responsabili.

Nel processo si costituisce, per la prima volta nella storia repubblicana, il Comune come parte civile.

Il 12 marzo 1977 Rocco viene ucciso da tre colpi di lupara, mentre alla guida del suo furgone stava facendo il giro delle contrade, con il suo pane appena sfornato.

Carlo Maria Muscolo

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