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venerdì, Maggio 17, 2024
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Gaza: un massacro senza fine

Silvana Niurta ci parla del genocidio in atto a Gaza a opera del governo Israeliano.

Silvana Niurta

Le festività sono finite ed è ora di tornare alla realtà. A dire il vero, i miei pensieri non sono stati interrotti dagli intrattenimenti festivi, tanto che le immagini, non trasmesse dai media mainstream, occupati come sono a difendere “l’unica democrazia del medio oriente”, sono vivi nella mia mente e mi disturbano il sonno. Gesù bambino è sotto le macerie di Gaza, con tanti altri bambini palestinesi.

Ad oggi, secondo una notizia Ansa, oltre 22.800 massacri a Gaza, sotto le bombe israeliane, per lo più civili, di cui quasi 9.500 bambini, di cui molti sono ancora sotto le macerie, dove si scava a mani nude. Migliaia di sopravvissuti con arti amputati, contro 1.400 israeliani uccisi il 7 ottobre 2023 (anche questo numero non giustificabile). Sono numeri che, però, possono ampiamente giustificare l’uso del termine “genocidio”. Non una parola nel discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, che si è limitato a parlare di migliaia di morti senza specificare oltre. Mentre scrivo, sento di un altro ospedale bombardato e di una bambina di 5 anni uccisa “accidentalmente” secondo una giornalista nell’anteprima, “per errore”, durante l’esposizione del servizio. Come si fa a giustificare come “morti accidentali” i bambini, i giovani, le donne periti sotto i bombardamenti? Possono essere considerati i 9500 bambini uccisi come “effetti collaterali” ? Come può un popolo che ha subito la Shoah, attuare lo stesso trattamento al popolo palestinese?

La “migliore democrazia” del Medio Oriente ha costruito un muro alto 8 metri in Cisgiordania, la cui costruzione è stata condannata nel 2004 dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, ma come tutte le altre condanne, anche questa, caduta nel vuoto. Progettato per 730 km, dotato di fossati, filo spinato, recinzione elettrificata, numerose torri di controllo e sensori elettrici, sistemi di rilevazione termica e telecamere (Manuela Malfitano, su antennedipace.org ), un muro di segregazione razziale, il “muro della vergogna”. Circonda la maggior parte delle colonie israeliane e ingloba la quasi totalità dei pozzi d’acqua. La parte occupata dai coloni israeliani è verde e rigogliosa, dalla parte opposta del muro, macerie, uliveti distrutti e agricoltura impraticabile. Eppure, la migliore democrazia sta attuando un massacro, nell’indifferenza totale di molti cittadini e delle Istituzioni europee.

Ogni settimana, in molte città del mondo, vengono organizzate manifestazioni di protesta contro il genocidio in atto a Gaza, anche la maggior parte degli ebrei sparsi nel mondo sono disgustati dalla violenza che il governo di Israele perpetra nei confronti dei civili Palestinesi, ma i TG delle più note reti televisive e i quotidiani al servizio delle potenze atlantiche non ne parlano, limitandosi a mostrare fugacemente alcune immagini di Gaza, senza approfondire la notizia. Anzi, ci tengono a ripetere che tutto inizia il 7 ottobre con l’attacco di Hamas e che sia in atto una sorta di antisemitismo. In realtà, i bombardamenti a intermittenza e le occupazioni del territorio vanno avanti da diversi decenni contro i Palestinesi costretti a stare (oltre 2 milioni e mezzo) dentro una striscia di territorio inferiore a un terzo della città di Roma, che si rimpicciolisce sempre di più, man mano che i bombardamenti si susseguono e i palestinesi vengono ricacciati sempre più a sud della Striscia, comunque, non esente da bombardamenti e rappresaglie. Ma non è una “striscia”, è Gaza ed è un inferno! Una vera e propria prigione a cielo aperto, dove tutto dipende dal governo di Tel Aviv, spostamenti, cure mediche, erogazione di acqua, gas e luce. Molte famiglie a Gaza sono state spesso vittime anche di irruzioni notturne a sorpresa da militari israeliani, a volte arrestati senza motivo, anche minorenni. Sono stati bombardati anche gli ospedali e alcuni dei pochi convogli di aiuti umanitari che riescono a passare il confine. Negli ospedali, medici costretti a effettuare interventi chirurgici senza anestesia, bambini morti nelle incubatrici, perché viene sospesa l’energia elettrica.

L’indifferenza dell’Occidente, il cinismo dei rappresentanti delle istituzioni europee e dei governi degli Stati membri dell’Unione Europea, mi atterrisce. Come nel conflitto russo-ucraino, vengono usati due pesi e due misure. Putin è considerato un criminale, Netanyahu, invece, uno “costretto” a difendersi. Nelle interviste, le vittime israeliane hanno nome e cognome, mentre si parla di migliaia di “terroristi” palestinesi uccisi come fossero animali. E’ semplicemente vergognoso.

Il Trattato istitutivo dell’Unione Europea, al Titolo I, art. 3, c. 5, recita: “Nelle sue relazioni con il resto del mondo, l’Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della terra, alla solidarietà, al mutuo rispetto tra i popoli, al commercio libero ed equo, allo sradicamento della povertà e alla protezione dei diritti umani, in particolare i diritti del bambino, come all’osservanza rigorosa e allo sviluppo del diritto internazionale, compreso il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni unite.”

Le numerose risoluzioni dell’ONU sul rilascio dei territori occupati sono state costantemente disattese. Per i bombardamenti incessanti, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per una “tregua”, 8 favorevoli, 4 contrari e 15 astenuti, tra cui l’Italia. Il 13 novembre, sempre l’Assemblea generale delle NU ha adottato una risoluzione per il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e un “cessate il fuoco umanitario”, quindi, solo per consentire il passaggio degli aiuti umanitari. Questa volta l’Unione Europea, si è dimostrata più favorevole, 17 stati hanno votato a favore, l’Austria e la Repubblica Ceca hanno votato contro, 8 si sono astenuti, tra questi ultimi, sempre l’Italia. Vergogna!

E mentre sbandieriamo i valori e la democrazia dell’Occidente, sosteniamo, promuoviamo guerre o facciamo finta di non vedere ciò che ci accade intorno. Vi sembra che sia ancora vigente il Diritto internazionale? Una vergogna tutta occidentale. Non stiamo guardando un film dell’orrore. E’ la realtà che sta a qualche migliaio di chilometri da noi. Possiamo considerarci esseri umani? Non abbiamo più spina dorsale, sempre accondiscendenti, striscianti e riverenti verso il “padrone” d’oltre oceano, fino ad accettare che la guerra in atto si trasformi in globale, travolgendoci completamente.

Non si dica più che l’Occidente sia democratico. Democrazia è diventata una parola vuota. Non abbiamo democrazia, né civiltà da esportare. Esportiamo armi per uccidere e fomentiamo guerre. Siamo codardi e indifferenti in fatto di soprusi e sofferenze consumati su popoli che noi consideriamo di civiltà inferiore. Ma dove sta la nostra superiorità morale? Dove sta la superiorità della nostra cultura, la solidarietà e l’umanità? Dove sono i diritti inviolabili dell’uomo? Dove sta l’UE con i suoi trattati? Con la nostra indifferenza e ignoranza stiamo impedendo la libertà, il pieno sviluppo e la dignità della persona umana, in barba alla nostra Costituzione.

Ed ora veniamo alla Locride. Mi rivolgo alle associazioni, alla comunità, ai gruppi organizzati sensibili all’orrore del genocidio. Credo sia ora e più che mai urgente svegliarci e guardare in faccia la realtà, prima che tutto si compia. Discutiamone! Restare indifferenti è una vergogna!

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