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domenica, Aprile 28, 2024
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Gerace: “Da Migranti a Cittadini transitori”, corso di formazione e confronto

Le problematiche connesse al primo soccorso e all’accoglienza dei migranti che sbarcano sulle coste italiane chiamano le Amministrazioni Locali ad un impegno straordinario, di fronte al quale le normali procedure e prassi gestionali si rivelano spesso assolutamente insufficienti, esponendo gli amministratori, i dirigenti e i titolari di E.Q. a importanti responsabilità.
Di fronte a tale scenario il seminario progettato, organizzato e proposto da coim idea si prefigge di contribuire a fare chiarezza sui ruoli ed i compiti dei comuni nell’attuale assetto disegnato dai provvedimenti assunti dal Governo di fronte ad un evento improvviso – come può essere uno sbarco non programmato sulla spiaggia del Comune – o ad eventi programmati dalla Autorità competenti o, infine, dall’attivazione all’interno del territorio comunale di strutture pubbliche o private affidatarie di servizi di accoglienza.
All’interno del seminario e centrale nella sua programmazione è la proposta di un nuovo approccio, basato sul coinvolgimento di tutti gli stakeholder locali, ovvero IL Welfare di Comunità e di Prossimità, utile per la definizione e la realizzazione delle azioni più efficaci nella gestione sempre più complessa della quotidianità, ma fondamentali nelle situazioni fuori dall’ordinario quando l’ente pubblico non ha strumenti e risorse sufficienti.

La nascita e lo sviluppo del welfare statale ha certamente segnato una conquista importante per il benessere della società, tuttavia lo schema alla base del sistema pubblico, pur garantendo alcune certezze, non riesce a rispondere ai cambiamenti repentini di una società “liquida” che, diversificando i bisogni, richiede sempre maggiori e diverse tutele per i più deboli. In tale contesto il welfare di comunità e di prossimità rappresenta la possibilità di integrare il welfare pubblico e di rispondere alle specificità del territorio in modo sussidiario e complementare al sistema statale, organizzando le risorse che esistono attraverso reti multistakeholder. Tutti i soggetti del territorio, infatti, possono contribuire alla creazione del benessere della comunità e soprattutto dei più deboli, mettendo in
campo le proprie risorse e le proprie competenze: dal Terzo settore strutturato alle aziende, dalle fondazioni  alle società di mutuo soccorso, dalle parrocchie fino ai cittadini singoli e associati, in un delicato equilibrio tra leadership (capacità di guidare) e followship (capacità di seguire).

L’ente pubblico in questa visione del welfare locale non viene sminuito, al contrario: assume sempre il ruolo di garante dei processi, ruolo non cedibile perché il responsabile ultimo del benessere della comunità è sempre il pubblico. Per fare questo son necessari conoscenza e competenza, da cui deriva la consapevolezza dell’importanza del ruolo.
L’iniziativa implementata da interventi programmati di alcuni dei protagonisti del sistema di soccorso e accoglienza che opera nella città metropolitana di Reggio Calabria e nella regione Calabria, con interventi che hanno lo scopo di testimoniare esperienze e rappresentare ipotesi di soluzioni e proposte, si chiude con una Tavola Rotonda nel corso della quale si confronteranno autorevoli esponenti istituzionali.

Obiettivi principali: implementare conoscenza e consapevolezza di ruoli e funzioni, approfondire e sviluppare le conoscenze di base sul welfare privato e sui soggetti coinvolti a vario titolo nella creazione di benessere –contestualizzare il fenomeno nella propria realtà – favorire l’implementazione e l’acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo di un sistema di welfare di comunità e prossimità quale possibile risposta alle problematiche dell’accoglienza nell’ambito della gestione dei processi migratori.

Metodologia: action learning, basata su compiti e prodotti, con un percorso alternato fra:
• momenti informativi (lezione frontale);
• momenti operativi nei quali le informazioni ricevute vengono portate al confronto ed alla verifica.

Destinatari:

Il corso è rivolto ai sindaci, agli amministratori, ai dirigenti, figure dirigenziali, responsabili e addetti degli uffici delle politiche sociali, della polizia locale, degli uffici tecnici; è rivolto ai responsabili del Distretti Socio Assistenziali, ai responsabili ed operatori degli enti del Terzo settore impegnati nelle tematiche affrontate dal seminario.

Contenuti:

Nella prima parte del corso si definiranno i compiti e le responsabilità delle Amministrazione Locali nella gestione della fase di primo soccorso e nella fase di accoglienza dei migranti per poi analizzare i soggetti del Città di Gerace.

Progetto e Organizzazione: welfare mix che possono essere interessati dalle attività che tali fasi richiedono, quindi si illustreranno le caratteristiche dei sistemi complessi alla base del welfare di comunità (galassie) riflettendo sulle possibili connessioni e reti, per cercare di capire le implicazioni che il welfare di comunità può avere nello sviluppo di un sistema sussidiario che si pone come obiettivo quello di affrontare i problemi legati alle specificità del territorio ed in particolare all’emergenza in atto con le risorse locali.
Concludendo, viene analizzato il ruolo dell’ente pubblico nella sua funzione di garante, riflettendo sulle responsabilità a cui sono chiamati gli enti locali (spesso senza strumenti e risorse adeguate) nella gestione di problemi globali come le migrazioni e in competizione con il welfare criminale di prossimità più veloce nel dare risposte ai bisogni, prospettando una strada diversa e percorribile ovvero un sistema di welfare di comunità. Particolare attenzione viene data alla definizione di cittadino transitorio, analizzando la sua
relazione con i processi di retrotopia, concetti fondamentali per favorire una nuova concezione di migrante e per innescare processi di accoglienza della comunità di riferimento.
La prima parte si chiuderà con una keynote speach tenuta da Francesco Zito – Prefetto, direttore centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo presso il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno.
Nella seconda parte è previsto uno spazio dedicato ad interventi programmati in cui i partecipanti sono chiamati a contestualizzare i concetti esposti, presentare esperienze e proposte ed avviare un confronto, ipotizzando percorsi operativi.

I dettagli relativi ai vari eventi sono disponibili sul sito dell’organizzazione.

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