All’udienza preliminare del processo contro le minacce di morte ricevute da Pino Trimboli e dalla sua famiglia, fissata per oggi, GOEL – Gruppo Cooperativo – per il tramite di GOEL Bio cooperativa agricola – ha presentato richiesta di costituzione di parte civile.
Pino Trimboli è uno dei soci di GOEL, la sua azienda agricola conferisce a GOEL Bio e il suo noto ristorante “La Collinetta” è inserito nel circuito di turismo responsabile de “I Viaggi del GOEL”.
Nel periodo tra dicembre 2018 e gennaio 2019 pervennero ben quattro lettere contenenti richieste estorsive e minacce gravissime: “se non paghi 50 mila euro sei morto, ti brucio il ristorante, i figli e tutti i tuoi”. Dopo che Pino sporse immediatamente denuncia alle forze dell’ordine, GOEL reagì facendo quadrato attorno al proprio socio e lanciando una forte campagna stampa nazionale di solidarietà. Anche la reazione istituzionale fu ferma e tempestiva: l’allora prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, convocò a Locri, immediatamente, il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza. Inoltre, GOEL chiese al territorio di mobilitarsi “mettendoci la faccia”, per mostrare alla ‘ndrangheta da che parte stava. La reazione fu straordinaria: Sindaci, rappresentanti di enti e istituzioni e centinaia di persone comuni si riversarono nei giorni seguenti al ristorante “La Collinetta”, noncuranti dei rischi, riempendo il locale per mesi, come una sorta di “scudo umano”.
Le indagini delle forze dell’ordine e della magistratura, a cui va il plauso di GOEL, hanno portato alla fissazione dell’udienza preliminare e i presunti colpevoli, dovranno adesso comparire nel processo che si terrà presso il Tribunale di Locri.
Così come accadde nel 2019, anche oggi GOEL è al fianco del suo socio Pino Trimboli: GOEL Bio cooperativa agricola ha chiesto, infatti, di costituirsi parte civile nel processo appena avviato. Se la richiesta sarà accolta e si addivenisse ad un risarcimento, GOEL lo destinerà al fondo di solidarietà attentati che da anni il Gruppo ha attivato. Indipendentemente dall’esito della richiesta GOEL si impegna a mantenere alta l’attenzione durante tutto l’iter processuale.
Pino Trimboli, da parte sua, ribadisce: “Sono fiducioso nell’operato della giustizia. Essere parte di GOEL, è per me uno stimolo costante a vivere con etica e dignità. Aver denunciato le minacce alle forze dell’ordine e aver fatto appello, insieme a GOEL, alla comunità locale e nazionale, non solo ci ha fatto sentire meno soli, ma ci ha anche concretamente sostenuti: la clientela è notevolmente aumentata e tantissime persone continuano a darci il loro appoggio. Ribellarsi insieme è il modo più intelligente di reagire: questo è il mio messaggio a chi si trova in simili situazioni.”
Spesso si pensa che “farsi i fatti propri” e subire in silenzio, sia la cosa più opportuna per tutelare la propria incolumità, mentre questo atteggiamento condanna le vittime a rimanere succubi e impotenti per sempre. Reagire – possibilmente insieme, alzare più che si può la propria voce, schierarsi, rimanere integri e non fare eccezioni, coalizzarsi con chi ha lo stesso problema: questi sono gli atteggiamenti che garantiscono davvero sicurezza. Agendo con intelligenza e coraggio, l’etica può dimostrarsi non solo giusta, ma anche straordinariamente efficace. La vicenda di Pino lo dimostra inequivocabilmente.