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venerdì, Marzo 29, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 21 Luglio.

Accadde che:

1858 (163 anni fa): a  Plombières, in Francia, si incontrano segretamente Cavour e Napoleone III. Gli accordi che seguono porteranno alla Seconda guerra d’indipendenza italiana. Con essi, la Francia s’impegnava ad intervenire in aiuto del Piemonte in caso di aggressione austriaca. L’intesa prevedeva, in caso di vittoria, la costituzione di un regno italiano settentrionale sotto la guida di Vittorio Emanuele II, già sovrano del regno di Sardegna e quindi del Piemonte. Inoltre, una volta sconfitti gli austriaci, il piano era di unificare Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, in cambio il Piemonte si impegnava a cedere Nizza e Savoia alla Francia. Nel Lomabrdo-Veneto la presenza austriaca era causa di forti tensioni. Il progetto di Cavour consisteva nell’attirare l’attenzione degli Stati europei, sulla condizione italiana, per ottenere l’appoggio di uno di questi. L’occasione si presentò nel 1856 con il Congresso di Parigi, alla fine della Guerra di Crimea, quando le potenze che hanno partecipato al conflitto si siedono al tavolo delle trattative, per stabilire le condizioni di pace. In quell’occasione che Cavour attirò l’attenzione sulla questione italiana, caratterizzata dalle tensioni dovute alla presenza dell’Austria. Una volta firmato il patto con la Francia, a Cavour non restò che farsi dichiarare guerra dall’Austria, che avvenne il 26 aprile 1859.

1979 (42 anni fa): avviene l’omicidio di Boris Giuliano per mano della mafia siciliana a Palermo. Giuliano  è stato un poliziotto, funzionario e investigatore della Polizia di Stato, capo della Squadra mobile di Palermo. Diresse le indagini con metodi innovativi  e determinazione, facendo parte di una cerchia di funzionari dello Stato che, a partire dalla fine degli anni Settanta, incominciò una dura lotta contro Cosa Nostra. In particolare, Nel 1978 Giuliano fu incaricato delle indagini relative all’omicidio di Giuseppe Di Cristina, mafioso di primo rango, che aveva iniziato a passare informazioni ai Carabinieri sui contrasti interni a Cosa Nostra tra le famiglie palermitane e il gruppo dei Corleonesi. A seguito delle sue indagini, Giuliano firmò un rapporto di polizia in cui veniva identificata una vasta associazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. Quella mattina, mentre pagava il caffè appena bevuto, Leoluca Bagarella gli sparò a distanza ravvicinata sette colpi di pistola alle spalle, uccidendolo. L’omicidio avvenne alla presenza di numerosi clienti che, spiazzati dalla fulmineità e drammaticità dell’evento, non riuscirono nemmeno a reagire, tanto che l’omicida poté darsi facilmente alla fuga. Secondo molti osservatori, con Giuliano si spense un grande talento investigativo, un onesto funzionario di polizia che nel suo ruolo fu una grande personalità delle istituzioni, il cui ricordo, come accade anche per altri suoi colleghi di analogo destino, non è adeguatamente onorato, ma anzi particolarmente lasciato all’oblio. L’omicidio di Boris Giuliano finì nella sentenza-ordinanza del Maxiprocesso di Palermo e il movente delle indagini sul traffico di stupefacenti fu confermato anche da diversi pentiti, tra cui Tommaso Buscetta.

Nato oggi:

1865 (156 anni fa): nasce a Reggio Calabria Giuseppe Valentino politico e storico. Egli apparteneva ad una delle più illustri ed antiche famiglie di Reggio, che fin dal 1610 aveva dato un sindaco alla città,  Giovandomenico Valentino. Si laureò in giurisprudenza, tuttavia la sua passione non furono i codici, ma la vita politica, quella cittadina che sfugge ad ogni vaporosità. Fu Presidente dell’Amministrazione provinciale, deputato dal 1904 al 1909, segretario e commissario della prima legge pro Calabria del 1906, ed impagabile sindaco della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 28 dicembre 1928, che distrusse la sua famiglia. Sopravvissuto alla tragedia, si dedicò con straordinaria passione alla ricostruzione della sua città. Da assessore ai lavori pubblici e quindi da sindaco poi, profuse grandissimo impegno per contrastare ogni forma di mal costume avendo quale obiettivo solo ed esclusivamente l’interesse di Reggio. Valentino realizzò anche il bellissimo Lungomare Matteotti di Reggio Calabria, poi diventato lungomare Falcomatà, imponendo l’arretramento di cinquanta metri delle costruzioni, che prima del terremoto erano situate a ridosso del mare. Determinando, così, uno schema urbanistico che ricorda la Promenade des Anglais di Nizza e la Croisette di Cannes. Tra le sue opere: “La ricostruzione di Reggio” e “Da Monza alle Argonne-Frammenti, Discorsi e scritti vari”. Muore a Reggio Calabria il 7 giugno 1943.

 

 

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