Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 17 Marzo.
Accade che:
1861 (161 anni fa): viene proclama ufficialmente la nascita del Regno d’Italia. Con l’approvazione della legge numero 4761, Vittorio Emanuele II assume per se e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. L’idea di nazione (un popolo, un territorio e una lingua) non era un dato di fatto preesistente, ma fu il risultato di un processo lento. L’ unità d’Italia non è però ancora completa mancano, infatti, ancora quattro regioni e una città: Veneto, Friuli, Trentino, Lazio e Roma. Il Veneto è liberato da Vittorio Emanuele II con la Terza Guerra d’indipendenza (1866). Roma e Lazio sono invece annesse al Regno d’Italia nel 1870 dopo la presa di Roma. L’anno successivo, 1871, la capitale del Regno è trasferita da Firenze (1865-1871) a Roma. Il completamento del territorio nazionale avviene, tuttavia, solo al termine della prima guerra mondiale, con l’annessione di Trento, Trieste, l’Istria e parte della Dalmazia. Subito dopo la proclamazione del regno, l’Italia deve affrontare tutta una serie di problemi: l’insufficienza delle vie di comunicazione (ferrovie, strade e porti); la povertà al sud (la cosiddetta questione meridionale); l’analfabetismo, ancora molto diffuso; la mancanza di denaro, dovuta ai costi sostenuti per le guerre d’indipendenza; infine il diritto di voto, che riguarda solo il 2% della popolazione.
1901 (121 anni fa): i dipinti del defunto pittore olandese Vincent Van Gogh sono esposti alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi. I 71 dipinti, che hanno catturato i loro soggetti con pennellate audaci e colori espressivi, hanno suscitato sensazioni in tutto il mondo dell’arte. Undici anni prima, mentre viveva ad Auvers-sur-Oise fuori Parigi, Van Gogh si era suicidato senza pensare che il suo lavoro fosse destinato a riscuotere consensi oltre i suoi sogni più sfrenati. Nel corso della sua vita, aveva venduto solo un dipinto. Vincent van Gogh era un pittore post-impressionista la cui opera, notevole per la sua emozione e colore, influenzò fortemente l’ arte del XX secolo. Lottò con la malattia mentale e rimase povero e praticamente sconosciuto per tutta la vita. La moglie del fratello Theo, Johanna, raccolse il maggior numero possibile di dipinti di van Gogh, ma scoprì che molti erano stati distrutti o perduti, poiché la stessa madre di van Gogh aveva gettato via casse piene della sua arte, ma visse abbastanza a lungo per vedere suo figlio salutato come un genio artistico.
Scomparso oggi:
1976 (46 anni fa): muore, a Roma, Luchino Visconti nobile, regista e sceneggiatore. Nato, a Milano, il 2 novembre 1906, per la sua attività di regista cinematografico e teatrale e per le sue sceneggiature, è considerato uno dei più importanti artisti e uomini di cultura del XX secolo. Nel 1943 dirige il suo primo film, “Ossessione”, una torbida storia di due amanti assassini. Parallelamente al cinema, attuò un’intensa attività teatrale, con una predilezione per testi e autori estranei ai teatri italiani fino a quel momento, fra cui, due edizioni di ” Un tram chiamato desiderio”. La fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 vengono brillantemente spesi da Visconti fra il teatro di prosa e quello lirico e il cinema: basti citare l’allestimento di “Salomè” di Strauss e dell'”Arialda” e i due grandi film, “Rocco e i suoi fratelli” e ” Il Gattopardo”. Durante la lavorazione di “Ludwig”, il regista viene colto da ictus, rimane paralizzato alla gamba e al braccio sinistro, anche se ciò non è sufficiente per ostacolare la sua attività artistica, che persegue imperterrito con grande forza di volontà. A causa della morte, non riuscirà a realizzare “La ricerca del tempo perduto” di Proust.