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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’8 Novembre.

Accadde che:

1926 (96 anni fa): Antonio Gramsci viene arrestato nella sua casa e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, nonostante l’immunità parlamentare di cui godeva in quanto eletto deputato nelle elezioni del 6 aprile 1924. Trascorse alcuni anni al confino a Ustica, poi il 7 febbraio 1927 fu detenuto nel carcere milanese di San Vittore, dove mantenne i contatti con l’esterno grazie ai colloqui con la cognata Tatiana Schucht, essendo la moglie di Gramsci tornata in Urss. Gramsci, venne condannato a venti anni, quattro mesi e cinque giorni di reclusione; il 19 luglio raggiunse il carcere di Turi, in provincia di Bari. Il pubblico ministero concluse la sua requisitoria con questa frase: “Per vent’anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare”. Negli anni della reclusione ha scritto 32 quaderni di studi filosofici e politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo; pubblicati da Einaudi nel dopoguerra, sono noti universalmente come i “Quaderni dal carcere” e godono, tuttora, di innumerevoli traduzioni e di altissima considerazione presso gli intellettuali di tutti i Paesi.

1960 (62 anni fa): John F. Kennedy viene eletto presidente degli Stati Uniti, sconfiggendo Richard Nixon. JFK trionfò con 34.220.984 voti (il 49,7% dell’elettorato) contro i 34.108.157 di Nixon (il 49,5%). Mentre sul fronte grandi elettori, Kennedy ne prese 303, il candidato repubblicano 219. John Fitzgerald Kennedy, divenne così il 35° presidente nella storia degli Stati Uniti, il primo presidente cattolico. Rimase in carica fino al 22 novembre 1963, giorno del suo assassinio, a Dallas. Nato, il 29 maggio 1917, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si arruolò e combatté valorosamente. Finito il conflitto aderì al Partito Democratico e, nel 1946, fu eletto alla Camera dei rappresentanti. Nel 1952, arriva l’elezione al Senato. La sua presidenza, in piena guerra fredda, è stata caratterizzata da eventi passati alla storia, come: lo sbarco alla Baia dei Porci, la crisi dei missili di Cuba, il movimento per i diritti civili degli afroamericani e la corsa allo spazio. Senza dimenticare lo storico discorso fatto a Berlino nel 1963 con la famosa frase “Io sono un berlinese” per contestare la costruzione del “Muro” avvenuta nel 1961.

Nato oggi:

1912 (110 anni fa): nasce, a Siderno, Giovanbattista Foti, detto Titta, giornalista. Autodidatta, anarchico si buttò giovanissimo nella mischia sociale per far avanzare l’idea di una società senza stato, liberi ed uguali. Diresse giornali anarchici a livello nazionali e scrisse anche racconti e drammi. Notevole il breve romanzo “Albatros” andato perduto, tuttavia è stato anche autore di drammi teatrali, impostati come la menzogna religiosa e intenzionati all’avvento dell’umanità nuova. Ad Ancona, dove ha vissuto la sua vita di rivoluzionario e di giornalista incendiario, ospita Giorgio Albertazzi, repubblicano in fuga dai partigiani che l’ho ricercavano. Di Titta Foti, il grande attore, conserverà sempre un grande ricordo. Foti, quando ritorna a Siderno, città che ama, ma forse non lo riama inizia la sua straordinaria avventura della Fondazione del quotidiano “Il Gazzettino dello Ionio”, che si pone come scuola di coraggio, di indipendenza, autonomia di pensiero, un giornale spregiudicato in cui in Calabria si sono perse le tracce. Nomi che appaiono sulle colonne del Gazzettino sono Leonida Rapaci e Antonio Piromalli. Muore, a Siderno, il 6 settembre 1978.

 

 

 

 

 

 

 

 

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