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venerdì, Ottobre 4, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 23 Giugno.

Accadde che:

1812 (211 anni fa): Napoleone inizia la Campagna di Russia. L’imperatore, attraverso una serie di marce forzate, mosse rapidamente i suoi uomini, che ammontavano a quasi mezzo milione di soldati, attraversò le regioni della Russia occidentale, l’attuale Bielorussia, nel tentativo di attaccare e battere gli eserciti russi. Entro 6 settimane dalla partenza, Napoleone perse metà dei suoi uomini a causa delle condizioni meteorologiche estreme, delle malattie che colpirono i soldati e della fame, riuscendo a vincere solamente la battaglia di Smolensk. Nel frattempo, l’esercito russo utilizzò una guerra di logoramento contro Napoleone, ritirandosi appositamente per costringere gli invasori ad allungare le linee di rifornimento. Il 14 settembre, Napoleone, assieme a un esercito di circa 100 mila uomini, occupò la città di Mosca, trovandola abbandonata: la città fu data alle fiamme. Rimase nella capitale russa per cinque settimane, aspettando un’offerta di pace che non arrivò mai. Dal momento che il tempo sembrava migliorare, partì, sperando di raggiungere il generale Smolensk con una serie di deviazioni e di scorciatoie. Ma sconfitto nella battaglia di Maloyaroslavets, fu costretto a tornare indietro. Il 5 dicembre, l’imperatore lasciò l’esercito e tornò a Parigi. Sebbene le stime varino, l’esercito di Napoleone aveva iniziato la campagna con più di 450mila uomini, più di 150mila cavalli, 25000 carri e più di 1250 pezzi di artiglieria. Sopravvissero solo 120mila uomini e 380mila morirono. La campagna di Russia rappresentò la fine della reputazione d’invincibilità di Napoleone.

1900 (123 anni fa): a Parigi, viene ufficialmente ultimata la chiesa del Sacro Cuore. Dopo la disfatta di Napoleone III a Sedan nel 1870, i parigini subiscono un terribile assedio, sono vittime del freddo e della fame. Le sommosse della Comune di Parigi contribuiscono ad aggravare il clima di massacri e tensioni. Alexandre Legentil e suo genero Hubert Rohaut, ricchi borghesi cattolici e molto devoti fecero il voto di far costruire, a Parigi, una chiesa dedicata al Cuore di Gesù. Il 18 gennaio 1872, l’arcivescovo di Parigi Monsignore Guibert approvò il progetto, scrivendo nel 1873 una lettera al ministro dei Culti per domandare che un santuario eretto per ricordare la protezione divina sulla Francia e la Capitale, sia posto su un luogo che domina Parigi e che possa essere visto da tutti i luoghi della Città. Dall’alto di Montmartre, così, sorse la sagoma bianca della basilica del Sacro Cuore, che dopo la Tour Eiffel è il luogo più alto della città. Il colore bianco, non appannato neanche dal traffico che invade la collina, è dovuto alla pietra calcarea di Chateau-Landon, che ha la caratteristica di non trattenere la polvere e lo smog. La costruzione, iniziata nel 1875, prevedeva uno stile romanico-bizantino, ma vide diversi cambiamenti nel progetto. Quando finirono i lavori, nel 1920, si ottenne una struttura senza una caratteristica predominante, ma non per questo meno affascinante. All’ingresso, davanti al portico a tre archi, ci sono le statue di Giovanna D’Arco e Re Luigi IX, poi diventato santo. Inaugurata in pompa magna, venne però snobbata dagli abitanti di Montmartre che continuarono ad andare a messa alla chiesa di Saint Pierre, una delle più antiche di Parigi. Anche se mai ufficialmente riconosciuto dalla chiesa, molti ritengono che nella cripta sia custodito il Cuore di Gesù, da cui deriverebbe il nome.

Nata oggi:

1980 (43 anni fa): nasce, a Milano, Francesca Schiavone allenatrice di tennis ed ex tennista. Diventa la migliore giocatrice di tennis in Italia per la prima volta il 6 ottobre del 2003, all’età di 23 anni, quando supera la soglia delle top 20 interrompendo il regno di Silvia Farina Elia, che durava dalla metà degli anni Novanta. Nel gennaio del 2006 arriva alla posizione numero 11 della classifica WTA. Il 7 giugno 2010 entra per la prima volta nelle top ten, al numero 6. Mai nessuna azzurra è salita così in alto nel ranking mondiale.  Consegue i primi titoli ITF tra il 1998 ed il 2000. Ma è dal 2001 che cominciato a mettersi in evidenza: quarti di finale al Roland Garros, la semifinale ad Auckland ed i cinque piazzamenti nei quarti nel circuito Wta la lanciano con merito nelle Top 50. Nel 2002 arriva per Francesca l’esordio nella nazionale italiana, nella Fed Cup, in occasione delle finali che vedono l’Italia tra le quattro protagoniste alle Canarie. L’anno seguente consolida i suoi crescenti progressi mettendo a segno una serie di ottimi risultati nel circuito maggiore. Nel 2008 conquista il suo primo titolo Wta a Bad Gastein.  Dopo una serie di, nel 2018, arriva il ritiro dal tennis giocato: la sua volontà è quella di diventare allenatrice. Negli anni seguenti farà i conti però con la malattia: lotta e supera un cancro; l’esperienza la porta nel 2020 a pubblicare un’autobiografia dal titolo “La mia rinascita: Come ho affrontato la partita più dura della mia vita”.

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