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giovedì, Maggio 2, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 30 Luglio.

Accadde che:

1672 (351 anni fa): scoppia l’affare dei veleni, uno scandalo verificatosi a Parigi, durante il regno di Luigi XIV, in cui un discreto numero di eminenti membri dell’aristocrazia fu implicato e condannato con l’accusa di avvelenamento e stregoneria: lo scandalo coinvolse anche la cerchia ristretta del sovrano e portò all’esecuzione di trentasei persone. Luigi XIV per far fronte alla crescente minaccia e risolvere con discrezione il problema sempre più gravoso istituì, un’ apposita commissione, formata da quattordici giudici scelti ai vertici della magistratura, col compito di istruire i vari processi in parallelo e di condurli nella più assoluta riservatezza. Tutti i casi presi in esame avevano a che vedere con l’uso del veleno e il sovrano voleva che il popolo non ne venisse a conoscenza. A questo tribunale fu dato il nome di” Camera Ardente”. Nel 1672 alla morte di un ufficiale di cavalleria di nome Godin de Saint-Croix, nei suoi documenti personali furono scoperte alcune memorie che accusavano la sua amante, la marchesa di Brinvilliers d’aver avvelenato il proprio padre, i suoi due fratelli e sua sorella per impadronirsi delle loro eredità. La marchesa di Brinvilliers fu sottoposta a processo e giustiziata nel 1676. Nel febbraio del 1677 viene arrestata Magdeleine de La Grange, una indovina accusata di avere inscenato (con l’aiuto di un prete) un finto matrimonio con un vecchio avvocato, da cui era andata ad abitare e di averlo successivamente avvelenato per ereditarne i beni. Normalmente questi due casi potrebbero sembrare comuni casi di cronaca nera dell’epoca, ed effettivamente lo sono ma l’ultimo caso metteva in luce, almeno secondo l’accusata, un complotto ai danni del sovrano e il coinvolgimento del ministro della Guerra, il marchese di Louvois. Durante queste inchieste furono citati personaggi noti ed influenti e nessuno fu risparmiato da questo vortice di scandali e segreti a corte.

1792 (231 anni fa): a Parigi, viene eseguita pubblicamente per la prima volta “La Marsigliese”. Il testo e la musica furono scritti dall’ufficiale dell’esercito francese Claude Joseph Rouget de Lisle. Inizialmente, il nome non fu Marsigliese, ma “Chant de guerre pour l’armée du Rhin” divenne nota come Marsigliese, perché cantata dalle truppe di volontari provenienti da Marsiglia durante il viaggio verso Parigi, dov’erano diretti per assaltare il Palazzo delle Tuileries e porre fine alla monarchia. La Marsigliese fu subito adottata come inno dai rivoluzionari, proclamata inno nazionale il 14 luglio del 1795. L’inno fu poi bandito da Napoleone nel 1807: bisognerà aspettare fino al 1876 prima che diventi di nuovo inno nazionale della Francia. Il testo è piuttosto cruento invita a combattere e vincere per la patria, ed ha diverse strofe piuttosto crude. La parte più controversa, che negli ultimi anni ha causato diverse polemiche, è quella che fa riferimento al “Sangue impuro”, che porta immediatamente a pensare a contenuti razzisti, anche se si tratta di un’interpretazione anti-storica: nel 1794 la Francia era stato il primo paese dell’Europa continentale ad abolire la schiavitù. Il sangue impuro era, probabilmente, quello di austriaci e prussiani, che proprio mentre veniva scritta la Marsigliese avevano invaso la Francia per restituire il potere al re Luigi XVI, all’epoca sostanzialmente prigioniero del governo rivoluzionario. Nel 1992 cento tra politici e intellettuali francesi, tra cui la moglie dell’allora presidente François Mitterrand, firmarono una petizione per cambiare le parti più sanguinose dell’inno. La richiesta, però, venne respinta.

Nato oggi:

1950 (73 anni fa): nasce, a Napoli, Gabriele Salvatores regista e sceneggiatore. Ha raggiunto fama e notorietà internazionale nel 1991 con il film “Mediterraneo” con Diego Abatantuono, Ugo Conti e Claudio Bisio, valso un Premio Oscar come miglior film straniero. Dopo il diploma al liceo classico, si avvicina al mondo dello spettacolo attraverso il teatro: nel 1972, infatti, fonda il Teatro dell’Elfo. Il suo debutto sul grande schermo avviene, nel 1989, con il film “Marrakech Express” poi seguito da “Turné”, che riceve una candidatura agli European Film Awards. Nel 1991 è la volta del fortunato “Mediterraneo”, con cui ottiene un enorme successo: oltre all’Oscar, la pellicola viene premiata con il David di Donatello per miglior film, montaggio e suono e un Nastro d’argento per la regia. Nel 1992 esce “Puerto Escondido”, nel 1993 “Sud” e nel 1997 “Nirvana”, grande successo commerciale del regista. Nel 2003, dirige “Io non ho paura”, tratto dall’omonimo romanzo di Ammaniti, con cui viene nuovamente candidato all’Oscar. Nel 2005 è il regista di “Quo vadis, baby?” e nel 2010 di “Happy Family”. Il suo ultimo film è “Il ritorno di Casanova”, del 2023. Gabriele Salvatores è da anni sentimentalmente legato alla collaboratrice scenografa Rita Rabassini, ex moglie di Diego Abatantuono. Quest’ultimo ha dichiarato che lui, Rabassini e Salvatores siano tra gli inventori del concetto di famiglia allargata; tra loro ci sarebbe un ottimo rapporto. Il regista ha dichiarato in diverse occasioni di avere un solo vero grande rimpianto nella sua vita: non avere una famiglia e dei figli.

 

 

 

 

 

 

 

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