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venerdì, Ottobre 4, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 20 Settembre.

Accadde che:

1918 (105 anni fa): prima presunta comparsa delle stigmate di Padre Pio da Pietrelcina.  Il Santo ricevette le stimmate della Passione di Cristo che rimarranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Padre Pio venne visitato da un gran numero di medici, subendo incomprensioni, calunnie e infamanti ispezioni canoniche. Verrà anche sospeso a divinis e solo dopo diversi anni, prosciolto dalle accuse calunniose, sarà reintegrato nel suo ministero sacerdotale. Le Stimmate scompariranno il 23 settembre 1968, ultimo giorno terreno del santo. San Pio da Pietrelcina vivrà questo dono, con profonda riconoscenza al Padre, nonostante il dolore.

1977 (46 anni fa): in Italia, per la prima volta, si avvia l’anno scolastico a settembre. Fino al 1977 gli studenti al loro primo giorno di scuola venivano chiamati Remigini. La motivazione trova origine in un santo, San Remigio, festeggiato il 1° ottobre, giorno in cui fino a quell’anno iniziava la scuola in tutta Italia. Nell’agosto del 1977 fu firmata la legge numero 517 che ha abolito gli esami di riparazione e ha modificato alcune norme dell’ordinamento scolastico tra cui anche la sua data d’inizio che doveva avvenire tra il 10 e il 20 settembre (con conseguente fine tra il 10 e il 30 giugno). All’articolo 11 si legge: “Il Ministro per la pubblica istruzione, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, ogni tre anni, entro il 31 dicembre, determina con suo decreto il calendario scolastico per i vari ordini di scuola fissando la data di inizio e il termine delle lezioni rispettivamente tra il 10 e il 20 settembre e tra il 10 e il 30 giugno. Entro il 30 giugno devono svolgersi anche gli esami di licenza ed idoneità nella scuola elementare e media e quelli di idoneità negli istituti e scuole di istruzione secondaria superiore ed artistica”. Fu un cambiamento importante per gli studenti e le famiglie. In questi decenni, sono state molte le proposte per spostare nuovamente la campanella d’inizio al primo di ottobre, ma senza successo.

Nata oggi:

1947 (76 anni fa): nasce, a Bagnara Calabra, Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè, cantautrice e musicista, considerata una tra le più belle voci italiane, scomparsa in circostanze mai del tutto chiarite. L’infanzia e la prima gioventù sono già all’insegna della musica. La piccola Domenica trascorre i suoi primi anni a Porto Recanati, ma ci mette poco a convincere la mamma a portarla a Milano, in cerca di fortuna nel mondo della musica. Qui, nel 1962, incontra il discografico Carlo Alberto Rossi e diventa una “ragazza ye-ye”, ossia una corista per brani twist e rock del periodo. Nel 1969 si trasferisce a Roma, insieme con la madre e le sorelle. Nella capitale conosce Renato Fiacchini, anche lui aspirante cantante non ancora “diventato” Renato Zero, e con la sorella Loredana si guadagna da vivere in diversi modi, non rinunciando al sogno della musica. È un momento delicato della sua vita, a confermarlo l’arresto per possesso di droghe leggere e i conseguenti quattro mesi di carcere a Tempio Pausania. Nel 1970, il fondatore dello storico locale Piper, Alberigo Crocetta, la proietta in un orizzonte internazionale, lanciandola al grande pubblico. Mimì Berté diventa Mia Martini. “Padre davvero” è il primo brano a nome Mia Martini, ed esce già nel 1971. Nel 1972 incide “Piccolo uomo”, che si rivela un grande successo. Il 1973 è l’anno del capolavoro: “Minuetto”, in assoluto il suo 45 giri più venduto. Nel 1982 partecipa per la prima volta a Sanremo con il brano scritto da Ivano Fossati “E non finisce mica il cielo”, che inaugura il Premio della Critica. Il 1983 è l’anno del suo ritiro dalle scene, causato da una diceria che legherebbe alla sua presenza eventi negativi e che da alcuni anni si porta dietro. Il silenzio dura fino al 1989, quando l’amico Renato Zero convince il direttore artistico del Festival di Sanremo, Adriano Aragozzini, a farla partecipare al famoso concorso canoro. Il brano “Almeno tu, nell’universo”, che diventerà un grande successo e vince nuovamente il Premio della Critica. Nel 1992 torna sul palco dell’Ariston con un altro successo, “Gli uomini non cambiano”, dove arriva seconda, dopo Luca Barbarossa. Per quanto Mia Martini non abbia mai conosciuto la vittoria all’interno del Festival di Sanremo, che non l’ha mai premiata per le sue realizzazioni di grandissimo livello, la cantante ha ottenuto un particolare record all’interno della kermesse musicale: è stata la cantante che ha detenuto il record in solitaria per i premi della critica ottenuti. In effetti, la stessa, ha ottenuto il premio nel 1982 per “E non finisce mica il cielo”, nel 1989 per “Almeno tu nell’universo” e nel 1990 per “La nevicata del 56”. A questi si aggiungono i premi ottenuti nel 1992, tra i quali spicca la targa del comune di Sanremo, per “Gli uomini non cambiano”. Per questo motivo, a partire dal 1996, il premio della critica sanremese è stato intitolato proprio alla cantautrice. Muore, a Cardano Al Campo (Varese), il 12 maggio 1995, all’età di 47 anni. Da mesi, la cantante soffriva di un fibroma all’utero, ed assumeva abbondanti dosi di farmaci anticoagulanti. Secondo la procura di Busto Arsizio però, sarebbe morta a causa di un arresto cardiaco, causato da un abuso di stupefacenti.

 

 

 

 

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