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In ricordo di Pasolini

Oggi ricorre l’anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, uno dei più grandi intellettuali del XX secolo, ucciso il 2 novembre 1975, all’età di 53 anni.

Scrutatore sensibile e molto attento alla società che lo circondava, tanto che i suoi pensieri hanno suscitato spesso polemiche per via dell’estremismo dei suoi giudizi, estremamente critici nei confronti delle abitudini conformiste della società borghese. La società di quegli anni, infatti, non era pronta ad ascoltare la criticità presente nelle parole del poeta. Pasolini che è stato critico anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti, era omosessuale e il rapporto che ebbe con questa parte di sé è stata al centro del suo personaggio pubblico.

Ecco alcuni suoi pensieri che riguardano l’amore e la famiglia.

Amore

Una delle più celebri indagini sociali sul tema dell’amore e della sessualità è il film-documentario “Comizi d’amore” che risale al 1963, che apre un nuovo capitolo nello studio della sessualità e della mentalità della popolazione italiana. Inchiesta fatta in un periodo in cui l’impostazione patriarcale inizia lentamente a cedere spazio a nuovi pensieri di emancipazione e libertà di espressione. Pasolini intervistare varie tipologie di individui di età, provenienza, occupazione, estrazione sociale e livello culturale diverso, riuscendo così a costruire una vera e propria mappa della mentalità popolare. Da qui sono emerse due correnti distinte: una cultura egemone, caratterizzata da una tendenza all’omologazione, al conformismo e spesso all’ipocrisia; una subalterna, più spontanea, sincera e aperta alle problematiche della sessualità. Nel Nord Italia si è molto legati a un pensiero conservatrice e alla morale cattolica, che tende a celare le problematiche relative alla sessualità, a differenza del sud che fa emergere, in tutta la sua drammaticità, le contraddizioni di una cultura repressiva e repressa. Questa indagine mostra come risultato un quadro contraddittorio che alterna a mentalità molto aperte, mentalità rigide, ancorate e patriarcali. Si nota, inoltre, tra la popolazione una diffusa ignoranza, un profondo e generalizzato conformismo e un vero proprio timore di affrontare qualsiasi confronto sul tema della sessualità.

Famiglia

“La repressione, l’oppressione, la mancanza di libertà, il conformismo, l’ipocrisia, son tutti strutturati, maturati in seno alle famiglie, perché la famiglia è nata come una piccola difesa, un po’ meschina che fa l’uomo per difendersi dal terrore, dalla paura, dalla fame… È un meccanismo di difesa per cui l’uomo si crea una tana e nella tana fa quello che vuole: il padre opprime i figli ecc… Detto questo, la famiglia è anche il covo delle cose più belle dell’umanità. Le due cose sono orrendamente inestricabili”.

La citazione riportata sopra é parte di un discorso più amplio fatto da Pier Paolo Pasolini il 21 settembre 1974 al programma Rai Donna donna. È importante sottolineare come la critica venga da un ragionamento ben preciso che vede nella famiglia, sin dalla preistoria, un nucleo creato per necessità alfine di difendersi dalle circostanze avverse del fato e dai pericoli che venivano dall’esterno.

Quarantasei anni fa Pasolini veniva ucciso in maniera orrenda e brutale e, dopo tanto tempo ancora la sua morte è avvolta dal mistero.

Non ha avuto la giustizia che meritava.

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