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lunedì, Aprile 29, 2024
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La politica è lontana da Reggio Calabria, Platì, San Luca ….

Nella rubrica “L’ALTRA POLITICA” si parla del distacco e della lontananza della politica come delle principali cause dell’isolamento e dell’arretratezza in cui versa il territorio Reggino. Il ritardo della Calabria e della Città metropolitana in particolare, rispetto alle altre regioni del Paese e l’incapacità della politica di annullarlo ripropone una “questione meridionale” mai superata.

Giuseppe Serranò

Incisivo ed apprezzabile l’intervento del dottor Dominijanni, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Tutti gli argomenti da lui trattati meritano un sereno approfondimento, dalla politica giudiziaria nel nostro Paese alla lotta alla criminalità e fanno riflettere sul totale disinteresse verso la nostra terra riservato dai Palazzi romani.

Quello che particolarmente allarma è la “denuncia” dello scollamento tra Stato e cittadini e, come fa osservare il Procuratore Generale, “la distanza della politica da Reggio Calabria, da Platì, da San Luca, da Rosarno, da Oppido”.

In tanti convengono. Il distacco e la lontananza della politica sono una delle principali cause dell’isolamento e dell’arretratezza in cui versa il territorio Reggino. Il ritardo della Calabria, e della Città metropolitana in particolare, rispetto alle altre regioni del Paese e l’incapacità della politica di annullarlo ripropone una “questione meridionale” mai superata.

Ma chi dovrebbe occuparsene se non coloro i quali sono stati eletti a rappresentarci in Europa o a Roma? Ed invece tutti, o quasi, latitano su questa preoccupante situazione.

In tempi di PNRR Reggio e il suo territorio metropolitano restano sostanzialmente fuori dagli investimenti che toglierebbero intere aree depresse dall’emarginazione. Al di là dei proclami, non si intravede concretezza per la SS106 da Catanzaro a Reggio Calabria, né per le trasversali nell’area metropolitana.

Le grandi opere che porterebbero in Europa le aree interne e la Locride non sono neppure all’ordine del giorno e quelle di cui si continua a parlare rimangono eterne incompiute, basta vedere le condizioni della Gioiosa-Rosarno o lo stallo trentennale della Bovalino-Bagnara.

Sembra non ci creda più nessuno. Pochi hanno compreso che la fiducia nelle Istituzioni viene dalle attenzioni verso il cittadino e il territorio. Essere presenti con interventi infrastrutturali e di sostegno agli imprenditori, con investimenti pubblici di recupero delle aree degradate crea valore e contribuisce alla crescita economica, crea posti di lavoro, aumenta la produttività, crea nuove opportunità, da speranza; in altre parole affranca dalla povertà, allontana dalla criminalità e dal servilismo partitico.

Ma la Politica è lontana dalla nostra terra.

Neppure chi governa il territorio riesce ad assicurare unità di intenti, a trovare e proporre soluzioni comuni. I pochi Sindaci che ancora lottano per ridare dignità ad un popolo vanno sostenuti, soprattutto quando lavorano per l’unione del territorio e dei cittadini.

Ci sono mille battaglie comuni e tra queste alcune imprescindibili per la Locride e i territori Aspromontani: il potenziamento della Gioiosa – Rosarno, la Bovalino – Bagnara, o almeno l’ammodernamento della vecchia Sp2, il completamento della 106 da Palizzi a Locri. Su queste questioni non ci si può dividere e bene fanno i Sindaci di Africo, Careri, Platì, San Luca a chiedere a gran voce attenzione per l’intero comprensorio; altri se ne dovrebbero aggiungere.

Così come vanno apprezzati e supportati i movimenti e i comitati – come quello spontaneo nato da poco a Bianco che ha avviato una petizione per sensibilizzare il Governo centrale – che stimolano le coscienze e mobilitano il sentimento di rivalsa di un popolo che non vuole cedere a Governanti insipienti e ai loro sciocchi vassalli. A loro bisogna dare forza e far comprendere alla Politica che non si cercano sussidi o favori ma una Calabria migliore.

Giuseppe Serranò

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