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L’amministrazione di Bovalino risponde a Fortunato Nocera

Pasquale Blefari, assessore alla cultura del Comune di Bovalino, risponde ad un articolo pubblicato su “La Riviera”, domenica 20 marzo, dal titolo “Il Gesuita Beato di Bovalino, scritto da Fortunato Nocera, in cui chiedeva più attenzione, da parte dell’amministrazione, sulla figura di Camillo Costanzo, il beato arso vivo in Giappone.

Nonostante la toponomastica bovalinese ricordi Camillo Costanzo con ben due piazze e una via a Lui intitolate, pare che tanto non basti a far sorgere una vera volontà di approfondimento sulla vita del Beato a chi percorre questi luoghi solo in campagna elettorale. D’altronde, se si fosse saliti a Bovalino Superiore, durante le numerose occasioni in cui questa figura è stata al centro di dibattiti storici e invocazioni di preghiera, si sarebbe, quanto meno, più informati su ciò su cui si pontifica.

Per una pura casualità ho letto un articolo della Riviera, con annesse e interessanti “condivisioni” e “interpretazioni” facebookiane, proprio mentre mi trovavo di fronte alla Casa del Beato Camillo con una classe del Liceo “La Cava”. In effetti, in questi anni (escluso il periodo Covid, ovviamente), le visite da parte di scolaresche e curiosi sono aumentate a seguito di alcune attività concrete realizzate grazie alla concertazione di abitanti del luogo, Amministrazione Comunale, storici, Diocesi, Parrocchia e Arciconfraternita. Casa acquistata e restaurata a proprie spese dall’ Arciconfaternita grazie all’impegno di tutti gli abitanti e dei vari priori e procuratori cui vorrei ricordare, per questioni cronologiche, Antonio Blefari e i compianti Vito Cavallo e Francesco Clemente.

Per fare un elenco delle attività (per quanto lungo non esaustivo), è necessario partire dall’istituzione del Comitato per le celebrazioni del Beato Camillo Costanzo di cui fanno parte, tra gli altri, il sottoscritto, il Sindaco di Bovalino, Don Rigobert Elangui e S.E. Monsignor Oliva, cui operato a favore del recupero del patrimonio storico-artistico diocesano è così evidente da non avere certo bisogno di essere difeso da chi scrive. Il comitato è stato ufficializzato durante i festeggiamenti che da qualche anno, per volontà della Parrocchia e dell’Arciconfraternita, hanno luogo ogni 16 settembre, immortalati nella foto del su citato articolo in cui si può ben notare il gonfalone comunale. Il primo anno sono stati ricopiati e ristampati gli antichi canti e preghiere.

Un interessante convegno, organizzato da Comune e Diocesi, ha avuto luogo subito dopo, il 24 marzo 2018, cui hanno partecipato illustri relatori quali la professoressa Mariolina Spadaro e, grazie al suo interessamento, il professore Ubaldo Iaccarino  (Università Orientale di Napoli) e il professore Giovanni Turco (Università di Udine). Nella stessa serata sono stati premiati i giovani vincitori del concorso sul beato indirizzato a tutte le scuole della Locride.

Nel frattempo, si stava lavorando e si continua a operare su due direttive principali: il gemellaggio con la città di Hirado, testimoniato da una vasta corrispondenza tra questo Comune e quello giapponese e il consolato, e la canonizzazione, grazie alla consultazione di un canonista.

La tabellonistica turistica sul lungomare e, in special modo, l’altorilievo realizzato dal maestro Rosario La Seta, presentato il 30 agosto 2020 e affisso come perenne monumento in sala consiliare, possono e devono costantemente attirare lo sguardo e far meditare chiunque viva il paese.

Tutto questo, di certo, non può conoscerlo chi non partecipa attivamente alla vita del paese. Ma sul fatto che questo avvenga da parte loro, a dire la verità, non sono molto ottimista.

Pasquale Blefari, assessore alla cultura del Comune di Bovalino

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