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venerdì, Marzo 29, 2024
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Maria Caterina Mammola finalista col saggio “Viaggio nel dialetto”

Maria Caterina Mammola, socia storica della Proloco di Siderno e presidente del Collegio dei Probiviri, per la seconda volta nella Protomoteca del Campidoglio, non per la poesia dialettale come nel 2018, ma per un saggio sulla lingua locale della Vallata del Torbido, di Mammola soprattutto, in cui ha raccolto un vasto patrimonio linguistico popolare: infatti, è stata una dei tre finalisti del Premio Tullio De Mauro, all’interno del Premio Letterario Nazionale “Salva la tua lingua locale”, Edizione VIII anno 2020.

Il Premio, la cui cerimonia finale si è svolta il 6 dicembre 2021, raggruppando due edizioni, 2020 (che non si è svolta a causa della pandemia da covid-19) e 2021, è stato istituito dall’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) e da ALI (Autonomie Locali Italiane) Lazio. Collabora nell’organizzazione anche il Centro Internazionale Eugenio Montale. Per la Sezione Scuola collabora l’Ong “Eip – Scuola Strumento di Pace”.

Tra tutti i partecipanti d’Italia, 270 autori nel 2020, tra cui la Mammola e circa 300 nel 2021, ci sono stati 61 premiati in totale.

La sezione Tullio De Mauro, rivolta a lavori scientifici editi e inediti, è stata inserita nel 2019 per onorare l’illustre linguista che è stato presidente onorario del Premio prima della sua scomparsa.

Presidente onorario del Premio è Giovanni Solimine, docente universitario, direttore del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne de La Sapienza di Roma e, inoltre, Presidente della Fondazione “Maria e Goffredo Bellonci” che si occupa di promozione della Cultura e organizza il “Premio Strega”.

Antonino La Spina, presidente UNPLI, nell’introduzione ha riferito sui dati e sulla valenza del Premio per la salvaguardia delle radici e dei valori storico-sociali delle varie comunità locali, essendo divenuto, il Premio, “un’istituzione ormai”, anzi il “più importante e autorevole premio nazionale sui dialetti e le lingue locali”.

È intervenuto Bruno Manzi, presidente uscente di ALI Lazio, delegato del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e da poco scelto da lui come suo Capo Gabinetto al Comune, che ha portato i saluti del Sindaco al pubblico presente e agli organizzatori.

Per ALI Lazio è intervenuta la vicepresidente Patrizia Nicolini, sindaco di Sacrofano, comune alla periferia della Città Metropolitana di Roma, che ha messo in risalto quanto la riscoperta e valorizzazione del dialetto e delle lingue locali possa anche influire sui giovani, “perché sono coloro che possono tramandare le radici e la carta d’identità che il dialetto e la lingua vogliono rappresentare in Italia”.

Silvana Ferreri, professore ordinario di Didattica delle lingue moderne presso l’Università di Viterbo e membro del Comitato dei Garanti del Premio Tullio De Mauro, ha parlato sulla validità degli studi e delle ricerche intorno ai dialetti: il Premio, ha detto, è “… un’occasione importante per valorizzare i dialetti e soprattutto la parte scientifica di descrizione e analisi di questa ricchezza nazionale che è rappresentata dalle tante varietà dialettali e anche dalle lingue di minoranza”.

I dialetti sono patrimoni culturali e immateriali riconosciuti e protetti dall’Unesco.

La prima a salire sul palco della premiazione è stata Maria Caterina Mammola, dopo l’annuncio della conduttrice RAI Veronica Gatto che comunicava di volta in volta nomi e i titoli degli autori premiati.

A Maria Caterina Mammola è stata consegnata una targa per il saggio pubblicato nel 2009, “Viaggio nel Dialetto – Parole e sostanza di una lingua. Ricerca sul patrimonio storico-linguistico di Mammola”. 

La cerimonia è proseguita con la premiazione di vincitori e finalisti delle varie Sezioni, presenti in sala.

A cura dell’UNPLI e dell’ALI è stata pubblicata un’Antologia che contiene tutti i nomi di vincitori e finalisti delle Edizioni Ottava e Nona del Premio, anni 2020 e 2021, nonché i nomi delle Proloco che si fanno promotrici e collaborano per la valorizzazione dei dialetti del proprio territorio.

La Proloco di Siderno, presieduta all’epoca da Agostino Santacroce e attualmente da Antonella Scabellone, è menzionata nell’Antologia per la sua continua attività a favore della diffusione del premio “Salva la tua lingua locale”.  

Cinzia Lascala

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