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venerdì, Maggio 17, 2024
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Perché Sanremo è Sanremo!

I fischi della serata delle c.d. “cover” nei confronti di un ragazzo poco più che ventenne, ci porta a chiederci perché la nostra società ha lasciato da parte principi come tolleranza, rispetto e onore, per accogliere altri meno apprezzabili come pregiudizio, odio e tradimento.

Francesco Pelle

Questo lo slogan che ha da sempre accompagnato lo spettacolo nazionalpopolare per eccellenza. E questa volta, ancor di più, è stato espressione del “peggio” che parte del nostro popolo possa offrire.

I fischi della serata delle c.d. “cover” nei confronti di un ragazzo poco più che ventenne hanno dimostrato, ancora una volta, quanto meschino e piccolo sia il popolino che occupava le poltroncine di quel teatro (nonostante gli orologi al polso, mi verrebbe da dire!).

Poi ci chiediamo tutti indistintamente, ad ogni notizia di bullismo, chi abbia educato e cresciuto quei ragazzi colpevoli di questo odiato comportamento.

Ecco chi li ha cresciuti: sono figli e nipoti di quei genitori, zii e nonni, che hanno pagato per andare a fischiare un ragazzino che inseguiva un sogno.

Non bisogna scomodare psicologi di fama mondiale ma basta pensare un po’ male, come diceva il vecchio Giulio, per azzeccare la causa!

Poi non ci meravigliamo se viviamo in un paese in cui si crescono dei “mostri”; non ci meravigliamo se viviamo in una società protesa costantemente alla rissa, ed alla negazione assoluta del diverso; se siamo governati da una classe politica, dove si parla solo e soltanto per contestare l’avversario indipendentemente da quello che dice!

Bene, finalmente possiamo avere quantomeno un indizio sul perché la nostra società sia ormai alla deriva: i fischi “indecenti” di quella serata hanno almeno in parte dimostrato l’assunto per il quale le mancanze dei figli sono da imputare ai padri e non agli “altri”, cui siamo abituati a puntare il dito in un facile quanto catartico scarica barile.

No, il male non lo rappresenta chi viene accusato nei media e dai media senza alcun briciolo di tolleranza o “garanzia” di innocenza fino a prova contraria; il male lo rappresentano quei gesti che annichiliscono ogni forma di tolleranza e di accettazione del pensiero diverso.

Cerchiamo di interrogarci su quali principi possano trasmettere questi signori ai loro figli e nipoti prima di puntare il “dito contro” per, poi, trarre qualche conclusione su dove sta andando la nostra società.

Cerchiamo di capire perché la nostra società ha lasciato da parte principi come tolleranza, rispetto e onore, per accogliere altri meno apprezzabili come pregiudizio, odio e tradimento.

E stendiamo un velo pietoso sul video della c.d. sala stampa dove qualche acculturato giornalista si è lasciato andare al “Non facciamo votare la Campania”!

Come veniva titolato un famoso notiziario senza audio trasmesso da Euronews negli anni novanta: “No Comment”!

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