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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Siderno: Trimboli vuole chiarezza sul divieto utilizzo acqua

Riceviamo e pubblichiamo interrogazione comunale da parte del consigliere Antonio Cosimo Pio Trimboli in merito al divieto di utilizzo acqua corrente in alcune zone del comune di Siderno

 

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: Divieto di utilizzare le acque distribuite dell’acquedotto comunale nelle frazioni di Donisi, Pantaleo, Leone, Mirto e Santi Marini.

 

Considerato che:

  • Il 13 ottobre u.s. è stato pubblicato sul sito del Comune di Siderno un avviso rivolto alla cittadinanza con il quale, a seguito del referto delle analisi delle acque destinate al consumo umano, è stato disposto il divieto di utilizzare le acque distribuite dell’acquedotto comunale nelle frazioni di Donisi, Pantaleo, Leone, Mirto e Santi Marini, a causa della non conformità dei parametri alla normativa vigente;
  • l’art. 50, comma 4 del D.Lgs. n. 267/2000 (TUEL) stabilisce che il Sindaco esercita le altre funzioni attribuitegli quale autorità locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di legge e il comma 5 prevede che in particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco, quale rappresentante della comunità locale;
  • il R.D. n. 1265/1934 disciplina in varie sue disposizioni ruolo e funzioni del Sindaco quale Autorità Sanitaria Locale;
  • sussistono i presupposti per l’adozione di un’ordinanza di carattere contingibile ed urgente al fine di prevenire pericoli alla salute e all’incolumità pubblica;
  • ad oggi, sull’albo pretorio online, non vi è alcuna ordinanza sindacale che dispone detto divieto di utilizzo delle acque;
  • è appurata la fondamentale importanza dell’acqua per la salute e che ogni aspetto debba essere valutato con il massimo dell’attenzione e della cura, ma è altrettanto necessario che la cittadinanza interessata sia informata sulle condizioni attuali;

 

Si interrogano quindi, il Sindaco e la Giunta al fine di

comprendere le motivazioni per cui il suddetto divieto non è stato disposto mediante un’ordinanza sindacale chiedendo di conoscere, altresì, tipologie e concentrazioni degli inquinanti presenti nelle acque, le attività che verranno poste in essere per risolvere questa problematica di ordine igienico-sanitario e le tempistiche previste per la risoluzione della stessa.

 

Colgo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

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