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domenica, Novembre 10, 2024
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Sweet Child of Mine, madri e nonne

Nella vita di una madre, oltre i figli e il fecondatore, c’è questo terzo elemento di non poco conto che influisce nella quotidianità del ménage familiare: lei, la madre della madre, la nonna.

Dai 60/65 in su, la madre della madre è quella persona che, quando sei ancora incinta ti tratta come se tu fossi la Vergine Maria che sta per partorire il nuovo Messia, ricoprendoti di attenzioni e cure come non ha mai fatto in vita sua.

L’imperativo è che tu non devi stancarti, non puoi più fare nulla, quindi lei ti pulisce casa, si porta via i panni sporchi e te li riporta e stirati e profumati, lava i piatti, i vetri, pulisce il terrazzo, annaffia le piante del giardino, fa la spesa, ti compra la frutta e la verdura fresca e la mette addirittura in ammollo col bicarbonato.

E soprattutto avvia questa pratica ossessivo compulsiva che difficilmente riuscirà a dismettere: cucina, qualunque cosa a qualunque ora, in qualunque modo. Perché il secondo imperativo è che tu devi mangiare o meglio devi nutrire l’erede, suo nipote, che cresce dentro di te.

L’atmosfera che ti circonda è radiosa, partecipativa, accogliente, piena di promesse di complicità.

La fine dell’idillio, l’arrivo dell’erede

Fino a quando partorisci.

Una volta dato alla luce l’erede, qualcosa cambia. Le cure amorevoli e solidali verso di te piano piano scemano, la loro durata è inversamente proporzionale alla crescita del pargolo.

Giusto il tempo di recuperare le forze, alzarti dal letto e rimettere insieme i brandelli del tuo corpo, che la dolce madre della madre comincia a subire una lenta metamorfosi.

L’oggetto del suo amore e delle sue premure non sei più tu, non lo sei più per nessuno in realtà, ma il nuovo arrivato, il miracolo di bellezza e perfezione che è suo nipote.

La super nonna

Dall’allattamento, al cambio pannolino, al bagnetto, alle coliche, alle pappe, ti insegna tutto ed è un bene che sia così, perché tu non lo hai mai fatto, mentre lei ha cresciuto cento figli compresa te, tutti vicini d’età e da sola perché tuo padre lavorava sempre.

Insomma, il messaggio, non troppo velato, è che lei è meglio di te.

Poco importa che il risultato del suo lavoro tu ce l’abbia davanti agli occhi ogni mattina quando ti guardi allo specchio e a volte non puoi non pensare che forse qualcosa deve essere andato storto, non solo per te ma per tutta la tua generazione di fenomeni, ma quella è un’altra storia.

Mamma vs nonna: il cibo

Comunque sia, il tempo passa, tu cominci ad acquistare sempre più sicurezza nei tuoi gesti di madre e decidi che ti affiderai ad una cosa che nessuno ti può insegnare, il tuo istinto. E li cominciano i momenti di tensione.

Primo scenario di guerra, la questione cibo.

Mano a mano che l’erede cresce e mette i denti, il fine ultimo della madre della madre sarà ingozzare anche lui, a qualsiasi ora, con qualsiasi cibo, in qualunque modo. Poco importa che tu tenda a fargli fare un’alimentazione sana, bilanciata con pochi grassi e zuccheri, almeno nei primi anni di vita. Lei ti aspetterà sempre al varco, fondamentalmente la porta di casa sua, per tenderti gli agguati più infimi.

Più tu cerchi di darle delle regole su cosa è meglio fargli o non fargli mangiare, più lei ti colpirà con i suoi manicaretti di carne, uova, grassi vegetali e animali e una quantità di zuccheri sparsi che tu nemmeno puoi immaginare.

I pranzi per il bambino, preparati da lei, comprendono primo, secondo, tre contorni, frutta e dolce.

A metà digestione, appena volti le spalle, è lì pronta a fargli fare merenda con qualsiasi cosa contenga cioccolato e conservanti, che ovviamente avrà la meglio sull’uvetta e le mandorle che tu non hai fatto nemmeno in tempo a togliere dalla borsa.

Perché lui, l’erede, appena lei si avvicina automaticamente apre la bocca, ormai assuefatto alle barrette kinder e alle caramelle di ogni colore e dimensione.

Mamma vs nonna: giochi

Un altro campo di scontro sarà il tempo libero, tutti i giochi che tu gli farai fare all’aria aperta saranno sbagliati e pericolosi, perché il bambino suda, c’è vento e gli viene l’otite.

Tutti i giochi che gli farai fare all’interno sono sbagliati e pericolosi, perché si sporca con i colori, con la terra delle piante e oddio cosa ha in bocca un petalo di fiore ma sei pazza.

Dimenticando di quando sempre loro, anni fa, ci abbandonavano tutti in cortile, allo stato brado a giocare con qualsiasi cosa, rischiando di romperci le ossa.

Per lei invece, ora il concetto di gioco si risolve con l’erede accucciato accanto sul divano a guardare i cartoni come se non ci fosse un domani. Tra mille snack.

Mamma vs nonna: sculaccione

Per non parlare del fattore educazione, se poco poco alzi la voce contro il pargolo o esasperata gli molli uno sculaccione all’ennesima monelleria, apriti cielo: i bambini non si toccano.

Perché lei ora è quella di i bambini non si toccano, ma prima era quella che ti rincorreva per casa con lo sguardo sanguinario.

E il padre dell’erede…

Per quanto riguarda, invece, il fecondatore la madre della madre nemmeno lo considera. La sua opinione, su qualunque cosa che riguardi l’erede, viene accolta con un benevolo sorriso di circostanza e niente più.

Ad ogni Mamma, guarda che lui è il padre corrisponderà sempre E quindi? È un uomo, di bambini non capiscono un cazzo.

Ma come fare a meno della madre della madre

Ovviamente questo è solo un ritratto colorito, ma sfido chiunque di voi a non ritrovare almeno una di queste caratteristiche anche nella più collaborativa e accomodante delle madri della madre.

Nonostante tutto, c’è però da dire che anche davanti alla più terribile di loro, noi torneremo sempre lì, da lei, con i pargoli in mano, perché sappiamo quanto per la loro crescita lei sia fondamentale. Lo sappiamo perché le nonne sono qualcosa che resterà nella memoria per sempre. E perché noi stesse, se chiudiamo un attimo gli occhi, sentiamo ancora l’odore della pelle delle nostre nonne, buono e confortante come quello del loro sapone fatto in casa.

La cosa veramente difficile, invece, è quando la madre della madre non c’è. Se tua madre muore prima che tu abbia un figlio, tutto assume un’altra sfumatura, direi di eterna malinconia.

Appena resti incinta, speri in cuor tuo che sia femmina per poterle dare il suo nome. E se è femmina, nel suo primo sguardo, nel suo primo sorriso non potrai che rivedere lei. Nelle sue prime parole intelligenti, non potrai che sentire lei.

E daresti di tutto per poterla riavere indietro, anche solo per un giorno, per farle vedere quanto i tuoi figli siano una meraviglia.

E che questa cosa, almeno, l’hai fatta bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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