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venerdì, Maggio 17, 2024
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Gigi Riva: Per te solo applausi, i fischi per il calcio di oggi…

Giuseppe Serranò ricordo Gigi Riva, l’uomo, il campione, la leggenda che ha fatto sognare Cagliari e l’Italia tutta.

Giuseppe Serranò

Solo applausi per Gigi Riva, come uomo e come calciatore. La sua storia personale di ragazzo del Varesotto che in tenera età perde il padre e che inizia a lavorare fin da giovanissimo per sostenere la famiglia può sembrare uguale a quella di tanti altri che negli anni 60 hanno contribuito a fare grande questo nostro Paese.

Per “Rombo di tuono”, però, il Buon Dio aveva già un altro grande progetto, quello di farlo diventare icona di un calcio “d’altri tempi” vissuto in modo genuino e spontaneo.

Nonostante le difficoltà giovanili Riva mai ha rinunciato alla sua grande passione: il calcio.

Tutto ha inizio a Legnano, in serie C, per poi continuare a Cagliari che non lascerà mai più e che diventerà per sempre la sua casa.

Esempio di attaccamento alla maglia, riconoscenza, dedizione, amore per una squadra, una città, un’isola che lo ha adottato e lo ama.

I 30.000 che hanno partecipato alle esequie sono solo alcuni dei testimoni di questa benevolenza; tanti, anche coloro che non seguono il calcio, hanno sofferto la sua dipartita. Gigi Riva calciatore non è stato soltanto un’icona del Cagliari ma anche della Nazionale. Leggendari i suoi gol con i Rossoblù che spinse alla conquista dello scudetto del 1970, mitici quelli con gli azzurri con cui si è laureato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970; ancora oggi è il migliore realizzatore dell’Italia con le sue 35 reti, nessuno ha segnato più di lui con la maglia azzurra.

In questi giorni è stato celebrato il Campione che sarà ricordato per i suoi grandi meriti sportivi ma anche, direi soprattutto, l’uomo. La sua grandezza ha radici profonde barbicate tra i prati verdi dei luoghi natii, dove ha iniziato a tirare i primi calci a piedi scalzi, e il terreno del Sant’Elia dove faceva” esplodere” la rete degli avversari. Dalla Lombardia alla Sardegna mai esule o ospite ma esempio di perfetto compimento.

L’uomo lascia un importante segno nella nostra società. Chi lo ha conosciuto lo descrive come persona vera, generosa e riservata che si donava con passione ma non si faceva possedere.

Ha scelto Cagliari e la Sardegna e non si è fatto corrompere nemmeno dalle lusinghe dei grandi club pronti a offerte importanti per la sua carriera; tanto basta per capire l’uomo e spiegare lo striscione che gli ha dedicato il tifo organizzato della curva rossoblù  “INDELEBILE SCELTA DI VITA … GRAZIE GIGI!”

Anche per questo fanno male i fischi di Riyad

Allo stadio, nell’intervallo della finale di Supercoppa tra Napoli e Inter durante il minuto di raccoglimento dedicato a Gigi Riva gli “amici di Riyad” hanno fischiato, così ci hanno ringraziato per aver disputato la nostra finale a casa loro. Qualcuno ha spiegato che era già accaduto perché in Arabia i morti non vengono ricordati in questo modo. Non importa, il pubblico Arabo-Saudita avrebbe dovuto portare rispetto e tacere perché Gigi Riva appartiene al calcio Italiano, quello “d’altri tempi” vissuto in modo genuino e spontaneo, quello che si donava con passione ma non si faceva possedere e non quello vergognosamente indebitato disposto ad accettare tutto. Nei prossimi sei anni, visto che vi hanno concesso altre quattro occasioni, continuate a fischiare ma rivolgete il vostra sgarbo alla Lega di Serie A e alla FIGC, fischiate il calcio di oggi, quello che a voi tanto piace proprio perché si vende e si fa comprare.

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