fbpx
venerdì, Aprile 19, 2024
spot_img
HomeApprofondimentiIl tempo dei ricordi

Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Febbraio.

Accadde che:

1878 (144 anni fa): il 31enne Thomas Alva Edison ottiene il brevetto del fonografo. Linvenzione era da perfezionare, per questo venne installato in varie fiere e luna park, dove il pubblico avrebbe potuto usarlo tramite gettoni. Nella sua idea, Edison aveva pensato a questo strumento per il suo impiego allinterno di uffici, per la lettura di lettere e, addirittura, per leggere libri ai non vedenti. Egli ne diede una dimostrazione pratica ai suoi collaboratori: un oggetto costituito da un rullo di ottone (cilindro fonografico) di circa 10 cm di diametro e di lunghezza, sostenuto da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a spirale di 2,5 mm di larghezza e la superficie del cilindro era ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione, il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina, seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una traccia profonda nella stagnola che, tesa sopra al solco, poteva cedere sotto la pressione. Per la riproduzione, il processo sarebbe stato inverso, con lunica differenza che in questo caso veniva utilizzata una seconda membrana, molto più elastica, posta allaltra estremità dellapparecchio. Il solco nella stagnola con le sue variazioni di profondità faceva vibrare la membrana restituendo il suono registrato. Il funzionamento era, quindi, alternativamente di registratore o riproduttore.

1942 (80 anni fa): durante la seconda guerra mondiale, passati esattamente 73 giorni dallattacco giapponese alla base navale di Pearl Harbor, il presidente americano Franklin D. Roosevelt firma un ordine con il quale si intimava allesercito di internare tutti gli americani di origine giapponese in campi di concentramento eufemisticamente chiamati campi di reinsediamento del periodo di guerra”. Molte famiglie vendettero le loro case, i loro negozi e la maggior parte dei loro beni, perché non potevano essere certi che le loro case e i loro mezzi di sostentamento sarebbero stati ancora lì al loro ritorno.  A causa della folle corsa alla vendita, le proprietà e gli inventari venivano spesso venduti a una frazione del loro vero valore. Quasi i due terzi degli internati erano nisei, cioè nati in America da genitori giapponesi, non faceva differenza che molti di loro non fossero mai stati in Giappone. Anche i veterani della Prima guerra mondiale furono costretti a lasciare le loro case. In totale più di 120mila persone, intere famiglie composte da bambini, donne e anziani furono arrestati e prelevati dagli agenti della FBI e deportati nei campi di concentramento, circa una decina, installati in zone desertiche del paese.  Uno dei più tremendi campi di prigionia denominato Topaz si trovava nel deserto dello Utaha circa tre ore di macchina dalla città di Salt Lake City. Lì furono internati per oltre tre anni circa 8000 americani con gli occhi a mandorle, rinchiusi e assiepati in gelide baracche con scarsi servizi igienici. Alla fine della guerra, parecchio tempo dopo lorrore di Hiroshima e Nagasaki, i campi vennero dismessi e i prigionieri vennero liberati e dovettero ricominciare da zero, avendo perso tutto quello che possedevano compreso case, negozi e conti in banca. Nel 1980 lallora presidente Carter e più tardi il presidente Reagan ammisero che lordine di Roosevelt era dovuto a pregiudizi razziali, isteria della guerra, e mancanza di leadership politica” e i pochi sopravvissuti dai campi furono risarciti con 20000 dollari.

Nato oggi:

1953 (69 anni fa): nasce a San Giorgio Cremano (Napoli), Massimo Troisi attore, regista, sceneggiatore e cabarettista. Principale esponente della nuova comicità napoletana nata agli albori degli anni Settanta, soprannominato “il comico dei sentimenti” o il “Pulcinella senza maschera”. Ancora studente comincia ad interessarsi al teatro, iniziando a recitare in un gruppo teatrale “I Saraceni”, di cui facevano parte Lello Arena, Enzo Decaro, Valeria Pezza e Nico Mucci. Nel 1972 lo stesso gruppo fonda il Centro Teatro Spazio, dove in principio si mandava in scena la tradizione del teatro napoletano, daViviani a Eduardo. Nel 1977 nasce la Smorfia: Troisi, Decaro ed Arena cominciano a recitare al Sancarluccio di Napoli, ed il successo teatrale ben presto si trasformerà in un grande successo televisivo. Dal 1981 comincia per Troisi l’avventura anche nelle sale cinematografiche con il primo film in cui è regista e protagonista “Ricomincio da tre”, che sarà un vero e proprio trionfo di critica e di pubblico. Nel 1984 è a fianco di Benigni, sia come regista che come attore, nel film “Non ci resta che piangere”. In seguito, tre film di Ettore Scola lo vedono impegnato di nuovo come attore: “Splendor” (1989); “Che ora è” (1989), che gli ha fatto vincere il premio come migliore attore alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, “Il viaggio di Capitan Fracassa” (1990). Con “Pensavo fosse Amore… invece era un calesse” (1991) di cui è anche autore e interprete, firma la sua quinta regia cinematografica. Il 4 giugno 1994, ad Ostia (Roma), Troisi muore nel sonno a causa del suo cuore malato, ventiquattro ore dopo aver terminato le riprese de “Il Postino”, il film che aveva amato di più.

- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
ARTICOLI CORRELATI
- Spazio disponibile -

Le PIU' LETTE

- Spazio disponibile -