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sabato, Luglio 27, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Maggio.

Accadde che:

1536 (485 anni fa):  Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico VIII d’Inghilterra, viene decapitata con la falsa accusa di adulterio. Fu regina di Inghilterra e Irlanda dal 1533 al 1536 e consorte di Enrico VIII Tudor. Il suo matrimonio con Enrico VIII è stato causa di notevoli sconvolgimenti politici e religiosi, che  diedero origine allo Scisma anglicano, una serie di azioni durante il quale laChiesa di Inghilterra ruppe con l’autorità esercitata dalla Chiesa Cattolica romana. Spesso si è pensato, che la propensione di Enrico verso Anna fosse l’unica motivazione valida che contribuì all’annullamento delle nozze con Caterina; tuttavia, i motivi furono soprattutto politici. La regina Caterina non aveva donato al re un erede maschio, ma solo una bambina: Maria I d’Inghilterra. Anna era odiata dagli inglesi, in primis per aver spodestato e umiliato la regina Caterina d’Aragona simbolo di umiltà e fede cristiana; ma anche per aver spinto il re a separarsi dalla Chiesa di Roma. L’unione, tuttavia, fu di breve durata e, già a tre anni dal matrimonio, suscitò lo scontento di Enrico poiché neppure Anna riuscì a dargli un erede maschio. Così mentre aveva puntato la nobile Jane Seymour, il re decise di liberarsi della moglie, facendola accusare di azioni tremende: le dissero di aver indotto il re a sposarla usando la stregoneria; di avere numerosi amanti e di aver cospirato per uccidere il sovrano. Arrestata e rinchiusa nella Torre di Londra, fu giudicata colpevole e decapitata, all’età di soli 29 anni.

 1897 (124 anni fa):  Oscar Wilde, scrittore irlandese, viene rilasciato dalla prigione di Reading Gaol, dopo aver scontato due anni di lavori forzati per il reato di sodomia. Nei mesi di prigionia, scrisse una delle sue opere più toccanti “De profundis”, una lunga lettera indirizzata al compagno Bosie, tra i primi ad abbandonarlo. Tornato in libertà, si ritroverà pressoché solo, schiacciato dai forti pregiudizi dell’epoca nei confronti dell’omosessualità e, pertanto, decise di lasciare Londra, per trasferirsi prima a Napoli e poi a Parigi. Trascorse, parte del tempo nella prigione, collaborando al funzionamento della biblioteca. Nel carcere  Wilde si era rassegnato a subire l’ingiusta condanna, si considerava un detenuto come tutti gli altri e a chi diceva che egli soffriva questa condizione più di tutti lo stesso poeta affermava che non era così, poiché in quel luogo tutti soffrivano allo stesso modo. Durante l’udienza del processo, a suo carico, descrisse la sua definizione di Amore: “L’Amore, che non osa dire il suo nome in questo secolo, è il grande affetto di un uomo anziano nei confronti di un giovane, lo stesso che esisteva tra Davide e Gionata e che Platone mise alla base stessa della sua filosofia, lo stesso che si può trovare nei sonetti di Michelangelo e di Shakespeare. Non c’è nulla di innaturale in ciò.”

Scomparsa oggi:

1994 (27 anni fa): muore a New York (Stati Uniti) Jacqueline Kennedy Onassis, nata Bouvier, ex first lady statunitense. Nata il 28 luglio 1929 a Southampton (New York) è stata la moglie di John Fitzgerald Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti d’America, First lady dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, data dell’assassinio del marito. Come First lady (titolo che non gradiva, in quanto le sembrava il nome di un cavallo), si trovò a condurre una vita sotto i riflettori, ma tentò sempre di educare i figli al riparo dall’occhio dei media. La sua predilezione per l’alta moda e la scelta di piatti francesi per i menù dei ricevimenti alla Casa Bianca, le procurò critiche da parte dei commentatori più sciovinisti, ma ciò non impedì di farla assurgere, grazie al suo spiccato buon gusto e alla raffinatezza degli abiti creati per lei dallo stilista Oleg Cassini, ad icona riconosciuta dell’eleganza occidentale. La sua riconosciuta abilità sociale ebbe effetti positivi sulle relazioni internazionali statunitensi. È rimasto leggendario il suo savoir faire con il generale De Gaulle a Parigi e con il leader sovietico Nikita Kruscev, che rimase da lei affascinato nel corso del summit di Vienna, evento che pure fu un insuccesso politico di suo marito John. La sua sensibilità artistica e storica le permise anche di occuparsi personalmente degli interni della Casa Bianca, ripristinando gli arredi originali e curandone l’allestimento. ll 22 novembre 1963 Jacqueline e John si trovavano a Dallas, Jackie era seduta nella berlina presidenziale, accanto a suo marito, quando questi fu colpito e ferito mortalmente alla testa. Vedova, sposò nel 1968 l’armatore greco Aristotele Onassis. Negli ultimi anni della sua vita visse a New York, dove collaborò con alcune riviste come esperta di arte egizia.

 

 

 

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