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lunedì, Giugno 17, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 27 Maggio.

Accadde che:

1703 (321 anni fa): lo zar Pietro I di Russia fonda la città di San Pietroburgo. Pietro il Grande fece iniziare gli scavi della fortezza dei Santi Pietro e Paolo sull’isola delle Lepri, al centro della Neva, in una zona paludosa e selvaggia, praticamente disabitata. Il nome originale di Sankt Piter burkh era stato conferito in lingua olandese, poiché Pietro il Grande aveva vissuto e studiato sotto mentite spoglie nei Paesi Bassi per un periodo di tempo, ed era divenuto un grande ammiratore della corte e dell’architettura olandese. La città venne concepita fin dall’inizio come porto commerciale e base navale. Un po’ alla volta, nella mente del sovrano prese forma l’idea di una città vera e propria, costruita dal nulla, in una zona peraltro totalmente inospitale. La città finì per rappresentare, per Pietro, la fuga da tutto ciò che non sopportava della vecchia Russia e fu destinata ben presto a divenire la nuova capitale dell’impero russo.

1930 (94 anni fa): lo statunitense Richard Drew inventa il nastro adesivo. Egli lavorava con l’azienda produttrice di carta abrasiva. Durante una prova campioni di carta vetrata in una di queste officine, Drew notò le enormi fatiche dei tinteggiatori per preparare le cosiddette maschere sulle parti da verniciare delle auto bicolori, che pian piano si facevano largo tra le Ford tutte nere. Era necessario che le maschere fossero create e applicate con più rapidità, ci voleva qualcosa che aderisse bene al metallo, che fosse facile da rimuovere e che soprattutto non si attaccasse a sé stesso. Sfruttando la popolarità dell’impiego del cellophane, Drew pensò di ottenerne un nastro al quale applicare una mistura collante, da un lato solo. Le prime prove furono poco convincenti, anche perché la quantità dell’adesivo non era mai abbastanza, dovendo essere spalmato facilmente sul cellophane che spesso si piegava e arricciava durante la stesura. Poi, grazie a una nuova formula per la colla, che la rendeva più spalmabile, il quantitativo di adesivo raddoppiò e soprattutto il nastro reggeva, applicato anche con una piccola pressione delle mani.

Nato oggi:

1956 (68 anni fa): nasce, a Bagheria (Palermo), Giuseppe Tornatore regista sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore. Dopo aver messo in scena, appena sedicenne, testi di Pirandello e di Eduardo, si accosta al cinema girando documentari e lavorando per la televisione. Nel 1984 dirige la seconda unità di “Cento giorni a Palermo” di Giuseppe Ferrara e, due anni più tardi, firma il suo esordio alla regia con “Il camorrista”, ritratto a forti tinte di un boss della malavita napoletana. È con la pellicola seguente, tuttavia, che il giovane cineasta ottiene successo e riconoscimenti: “Nuovo cinema paradiso” (1998), insignito a Cannes del Gran premio speciale della giuria e a Hollywood dell’Oscar per il miglior film straniero, è un amarcord agrodolce ambientato in un paesino della Sicilia negli anni ’50, ed un commosso omaggio al cinema del tempo che fu. Dopo il successo e la notorietà planetaria, Tornatore gira “Stanno tutti bene” (1989), storia di un pensionato che risale l’Italia per far visita ai figli. Il successivo “Una pura formalità” (1993), è un giallo psicologico dalle coloriture metafisiche, sostenuto dalla sottile recitazione di Gerard Depardieu e Roman Polanski. In “L’uomo delle stelle” (1995) ritorna alla Sicilia del passato, dove nell’immediato dopoguerra un traffichino organizza finti provini cinematografici a pagamento, per portar via soldi alla povera gente dei piccolissimi centri. In seguito, punta la carta del kolossal: “La leggenda del pianista sull’Oceano” (1998) adattamento del monologo di Alessandro Baricco “Novecento”. “Malèna” (2000) è nuovamente amarcord di Sicilia. Dopo una lunga pausa torna nelle sale, osannato dalla critica, nel 2006 con il thriller “La sconosciuta”. Tre anni dopo, ha inaugurato la Mostra del cinema di Venezia 2009 con “Baarìa”, dedicato alla cittadina dove è nato. Erano venti anni, che un film italiano, non aveva tanto onore al Lido.

 

 

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