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Polistena: aperta la rassegna culturale e ambientale Alberolibro

Si è aperta sabato 13 aprile la rassegna Alberilibro presso il Salone delle Feste a Polistena con il libro “34%. La storia di una legge per il Sud. La questione meridionale a Bruxelles”. Presenti gli autori Rosella Cerra e Roberto Longo e la meridionalista Cinzia Lamberti. Nel libro si ripercorrono le fasi che hanno portato ad una legge che stabilisce che i fondi dello Stato in conto capitale vengano erogati alle regioni del Sud Italia in proporzione con la popolazione. Una legge che è stata accantonata, ignorata e pertanto non applicata, per mancanza di conoscenza o di volontà degli stessi politici meridionali. Una “voluta ignoranza” che ha determinato la perdita progressiva di risorse anno dopo anno, di diversi miliardi di euro. Un tema estremamente attuale perché collegato all’autonomia differenziata.

Ha introdotto e moderato l’incontro il sindaco Michele Tripodi, illustrando la rassegna e presentando gli ospiti. Il Sindaco Michele Tripodi si è soffermato sugli aspetti politici e contabili che dal tempo dell’Unità d’Italia in avanti ha generato la questione meridionale mai stata risolta, anzi accentuata  a causa del divario economico tra Nord e Sud. Dopo aver criticato il governo Meloni tirato dalla giacca dalla Lega che spinge per l’autonomia differenziata, ha esortato tutti a lottare per i servizi fondamentali e per la sanità pubblica che al Sud spesso si trasforma in diritti alla salute negati.

Roberto Longo ha descritto la genesi della legge, partendo dalla petizione portata con Rosella Cerra a Bruxelles presso la Commissione europea Petizioni. Nella petizione si chiedeva la revisione dei libri di storia, nella parte che riguarda la conquista del Sud, e la ripartizione dei fondi statali in conto capitale proporzione alla popolazione. Ha fatto il punto sui boicottaggi subiti dalla Legge, e del “ritocco”, peggiorativo, apportato dal Ministro del Sud Provenzano. Ha ricordato infine come della Legge del 34% si sia parlato solo in occasione della ripartizione dei fondi del PNRR, quando la Lega e i suoi alleati la rievocarono per evitare che al Sud andasse il 40% dei fondi.

E’ seguito l’intervento di Rosella Cerra che ha fatto il punto sulle conseguenze economiche della legge inattuata. Ossia ha quantificato quello che rappresenta l’entità delle mancate erogazioni di fondi al Sud che, secondo diversi studi di diversi economisti, ma anche per l’allora ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, ammonta a decine di miliardi di euro ogni anno.  Risorse che non vengono quindi spese per le infrastrutture, per le scuole, per gli ospedali, per aiuto alle imprese e tutto ciò che avrebbe potuto far crescere un territorio. Ha parlato di istituire un rete di sindaci per fare un’istanza direttamente al ministro per il Sud e chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione della clausola del 34%.

Le conclusioni sono state affidate a Cinzia Lamberti, la quale ha ribadito l’excursus della petizione e le motivazioni che hanno portato alla sua stesura e presentazione alla relativa commissione dell’UE facendo riferimento alla ricchezza prima dell’unità d’Italia e nella fattispecie a quella della Calabria. Infatti, grazie all’enorme quantità di ferro dei giacimenti di Stilo e Pazzano nacquero nella vallato dello Stilaro diverse ferriere tra cui quelle site nei boschi di Ferdinandea e quelle del complesso dell’Assi, costruite dai suoi antenati lungo il corso dell’omonimo fiume, dove furono anche realizzati gli oltre 2000 tubi dell’acquedotto carolino che avrebbe rifornito la reggia di Caserta dove venivano costruite le armi del regno borbonico. Ha evidenziato a conclusione il fatto che nella vallata dello Stilaro vi sia stato uno dei primi esempi di protoindustria e quali ricchezze artistiche vi siano quale riflesso della ricchezza prodotta. Ha concluso citando parte del un sonetto terzo profetale di Tommaso Campanella, autore della Città del Sole, nativo di quei luoghi, collegando la sua profezia ai possibili effetti della petizione europea e della conseguente legge sul 34%.

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