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giovedì, Aprile 18, 2024
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Sono di sinistra ma…

Se sei di sinistra, non ritieni le parole che terminano con ista indicatori di turbamento alla quiete pubblica. Ne cito tre, a titolo esemplificativo: Femminista, attivista e ambientalista. Indicano gente che si impegna per il bene comune e per un mondo migliore. Inoltre, sei di sinistra non affermi che l’accoglienza dei migranti è giusta, però non possiamo accogliere tutti.

Mario Alberti

Partiamo dal “Ma”, breve parola che dice tanto.
Che vuol dire “Ma”?

Chiedo aiuto alla Treccani.

Congiunzione coordinativa avversativa, esprimente spesso esplicita contrapposizione al termine che precede, il quale è per lo più espresso negativamente.

Ovviamente copia e incolla.

Beh, nel caso del mio ragionamento, il termine che precede non lo ritengo assolutamente negativo.

Istruzioni per la lettura del mio scritto.
Questo è un pezzo fazioso.

Anzi, partigiano, quindi di parte.

Le mie parole vengono fuori da un convincimento e da una visione.
Una visione di sinistra.

Senza ma.

Adesso si può iniziare.
Ecco, se sei di sinistra non accetti che il problema sia concentrato, ed ancor prima spostato, per esempio, sugli attivisti che hanno contestato la Ministra Roccella.

Se vero è che impedire la parola è un atto violento, altrettanto vero è che un Ministro, meglio usare il maschile, visto l’imprinting governativo, della Repubblica ha affermato che l’aborto non è un diritto della donna.

Come se le leggi dello Stato aspettino soltanto di essere delegittimate nei principi ispiratori da un Ministro della Repubblica che viceversa ha il dovere di farle rispettare e farle applicare.

O provare a cambiarle, nelle sedi opportune.

Sostanzialmente, siamo una Nazione che contesta poco, a pensarci bene.

Nel caso di specie la tentazione di ritenere violento il gesto delle femministe è forte.

Forse, ammetto, neanche io sono d’accordo che si impedisca l’esercizio della parola.

Ma il gesto non può offuscare le ragioni.

Sicuramente, uscendone con un po’ di ironia, sarebbe stato meglio che le ragazze che hanno contestato il Ministro Roccella avessero disertato la presentazione del suo libro.

Che magari avrà avuto, a seguito dell’evento, un’impennata di vendite.

Sarebbe stato meglio fossero andate a visitare Roccella.

Quella ionica però, che è molto bella.

Il pensiero revisionista non è neutro, non rimane esercizio ideologico.

Per esempio, sul tema, questo pensiero trova espressione pratica nella negazione di un diritto a causa di un elevato numero di obiettori di coscienza tra i medici.

Gente più preparata di me avrà già approfondito sotto il profilo giuridico, dove finisce il diritto all’obiezione, e dove inizia l’interruzione di pubblico servizio.

Sta di fatto che la 194, nella sostanza e in alcuni luoghi, è contrastata.

Molto contrastata.

E diventa inapplicata.

E questo non dovrebbe essere solo un problema delle attiviste femministe.

Ma di tutti quelli che credono in uno Stato di Diritto.

Ecco, se sei di sinistra, non ritieni le parole che terminano con ista indicatori di turbamento alla quiete pubblica. Ne cito tre, a titolo esemplificativo.

Femminista

Attivista

Ambientalista

Indicano gente che si impegna per il bene comune e per un mondo migliore, perché un mondo dove vengono riconosciuti i diritti di tutti è, senza alcun dubbio, un mondo migliore!

Inoltre, sei di sinistra non affermi che l’accoglienza dei migranti è giusta, però non possiamo accogliere tutti.

Il ma viene sostituito e rafforzato dal sì però.

Perché se ti chiedo di spiegarmi questa frase, ovvero di entrare nel dettaglio e dirmi chi dobbiamo accogliere e chi no, chi merita un futuro migliore e chi no, e soprattutto se ti chiedo se sai quanti migranti rimangono in Italia, quanti raggiungono i parenti in Germania e Francia, e quanti reggono l’economia di intere Regioni italiane, magari leghiste, tu allora entri in difficoltà.

E te ne esci con qualche frase fatta che proviene inequivocabilmente da una narrazione destrorsa.

Però dici di essere di sinistra.

Se sei di sinistra non pensi che una persona vada picchiata perché ha commesso un reato. O, peggio, che questa persona sia identificata come trans, e non come persona.

Se sei di sinistra le categorie ti fanno schifo.

E ne riconosci solo una, quella umana.

Adesso mi addentro in un terreno periglioso.

Sabbie mobili per un incompetente come me.

Dici di essere di sinistra, però componi la lista elettorale alle elezioni comunali con soggetti di destra. Ma lo sai quello che potrebbe accadere, con questo fritto misto ideologico, per esempio, se venisse un’associazione di antifascisti a chiedervi di patrocinare una manifestazione, o l’Arci Gay di organizzare il Pride nella vostra città?

Te lo dico io.

Nulla, non fareste nulla per rispettare le idee mescolate al ribasso che di fatto si sono sbracate di fronte alla necessità di vincere le elezioni.

Ciò che sfugge è che l’inazione, l’immobilismo, l’equilibrio come immobilismo ha come effetto collaterale la sofferenza della gente che viene ignorata nei loro diritti, che vengono sacrificati di fronte a ragioni di opportunità.

Anzi, mi sia consentito, di opportunismo.

Termino col pezzo forte. Il Pride.

Se sei di sinistra non dici la cazzata che vengono rivendicati diritti giusti in modi sbagliati, vistosi, teatrali, osceni, sboccati.

Perché ti chiederò se hai mai partecipato ad un Pride.

Io si, ed ho visto ragazzi, amore e colore.

E Istituzioni.

Quelle di sinistra, per la verità.

Ecco, il pezzo disordinato termina qui.

Se sei di sinistra lo leggi.

E se sei di destra pure, altrimenti come mi contesti?

 

 

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