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Calabria in Fabula: la Calabria inedita narrata attraverso le fiabe

Calabria in Fabula, il progetto di teatro itinerante firmato da Teatro in Note, si pone come obiettivo di raccontare la Calabria attraverso inedite riletture di fiabe che affondano le radici tra gli ulivi secolari e il profumo degli aranceti, ripercorrendo anche alcuni tra i momenti più difficili della storia recente che hanno segnato l’identità di un popolo e di una terra.

Appuntamento domenica 23 luglio a Palmi, alle ore 21:00 al Teatro Manfroce andrà in scena “37 secondi” l’adattamento drammaturgico di Lucia Catalano, che ne cura anche la regia, dell’omonimo libro del giornalista e scrittore calabrese Mimmo Gangemi. Una produzione Teatro in Note con Ada Roncone, Carina Minervini, Giovanna Chiara Pasini e Matteo Lombardo, ispirata a uno degli eventi sismici più catastrofici del XX secolo: il terremoto di Reggio Calabria e Messina del 1908. Un viaggio in quei 37 secondi di distruzione, scanditi da paure, sensazioni, pensieri che ne dilatano la durata. Una famiglia attraversa il ticchettio di quegli attimi interminabili, dando voce alla polvere di edifici frantumati e corpo ai silenzi inaccettabili. L’inevitabilità delle forze naturali fa da sfondo alla tragedia umana, mostrandone la grandezza e la necessaria memoria. Il 24 luglio alle 10:30, sempre al Teatro Manfroce, si terrà la masterclass di teatro a cura della regista e attrice Vera Segreti.

Il 26 luglio Calabria in Fabula farà invece tappa a Tropea, dove alle 18:00, all’Antico sedile dei Nobili, si terrà la consueta conferenza stampa di presentazione. Alle 21:00 nello storico Palazzo Santa Chiara, Scena Verticale presenterà “Re Pipuzzu fattu a manu. Melologo calabrese per tre finali”, spettacolo di e con Dario De Luca, con le sonorizzazioni originali eseguite dal vivo di Gianfranco De Franco, liberamente tratto dalla fiaba calabrese “Re Pepe” raccolta dal letterato palmese Letterio Di Francia e dalla riscrittura di Marcello D’Alessandro.

Un racconto tra l’onirico e il reale, in cui ad essere protagonista non è il re del titolo, ma una donna: una reginotta sicura di sé e tosta, che di fronte all’insistenza del padre perché si trovi finalmente un marito, decide di prendere farina e zucchero e di impastarselo con le sue mani. Solo così può essere certa che quello sposo sarà all’altezza delle sue aspettative.

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