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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 3 Maggio.

Accadde che:

1808 (215 anni fa): in Spagna scoppia una violenta sollevazione contro l’occupazione di Napoleone Bonaparte, che provocherà aspri scontri nella città e molte vittime. Il maresciallo Murat schiacciò con grande energia e metodi brutali la rivolta popolare, che costò circa 300 vittime, procedendo a fucilazioni in massa dei ribelli. i liberali delusi dalla prepotenza francese, hanno avuto un ruolo sempre preponderante, ma è stato il governo provvisorio spagnolo a riuscire nell’impresa di annientare il corpo dell’ armata francese. È stata una vittoria così clamorosa che incoraggiò l’Austria a riprendere le armi contro gli oppressori francesi e infranse il mito dell’invincibilità della Grande Armée, tanto che si può dire che la parabola discendente dell’impero napoleonico sia iniziata da quel momento. La rivolta a Madrid ispirerà il quadro di Francisco Goya: “Il 3 maggio 1808”, un dipinto a olio su tela, realizzato nel 1814 e conservato nel Museo del Prado di Madrid.

1937 (86 anni fa): “Via col vento”, un romanzo di Margaret Mitchell, vince il Premio Pulitzer. Terminato nel 1929 dopo tre anni di lavoro e pubblicato il 30 giugno 1936, in sole quattro settimane venderà 180.000. Il titolo originale, Gone with the wind, è ispirato a una poesia del decadentista inglese Ernest Dowson: “I have forgot much, Cynara! gone with the wind”.  Via col vento rimane in cima alla lista dei best-sellers per venti mesi consecutivi, ed ispirerà il celebre film di Victor Fleming del 1939 con Vivien Leigh e Clark Gable, che vincerà ben 9 Premi Oscar tra cui Miglior film, Miglior regia e Miglior attrice protagonista a Vivien Leigh. Il libro narra una storia ambientata durante la guerra di secessione, dove le vicende dei personaggi si intrecciano con quelle della storia americana di quel periodo. Il libro della Mitchell ebbe grande successo a livello internazionale e si sottolinea che ancora oggi viene ristampato. Esso è un libro senza tempo che non tramonta mai. Infatti, oggi le copie vendute risultano essere più di trenta milioni.

Scomparsa oggi:

1987 (36 anni fa): muore suicida, a Parigi, Dalida pseudonimo di Iolanda Cristina Gigliotti, cantante e attrice. Nata, al Cairo, il 17 Gennaio 1933 inizia a farsi notare per il suo bell’aspetto già a 17 anni vincendo il concorso di bellezza “Miss Ondine”. Poi viene eletta Miss Egitto: la vittoria le offre l’opportunità di iniziare a farsi strada nel mondo del cinema. È il 1956 quando, ispirandosi al film “Sansone e Dalila”, decide di adottare il nome d’arte Dalila. Nello stesso anno registra il primo 45 giri con “Madona”, versione francese di “Barco negro”. In due anni sono più di 500.000 le copie dei dischi di Dalida vendute in Francia. Si fa conoscere in Italia cantando “Gli zingari” durante il “Musichiere”, trasmissione tv. Nel 1964, è la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto più di 10 milioni di dischi. Il Festival di Sanremo, che l’aveva corteggiata negli anni precedenti, nel 1967 ospita Dalida che canta insieme a Luigi Tenco, con cui aveva instaurato una relazione, “Ciao amore ciao”, scritta dallo stesso Tenco: Dalida inciderà la canzone anche in francese, mantenendo stesso titolo. Colpita dalla bellezza della canzone, pare sia stata la stessa cantante a convincere il cantautore piemontese a partecipare alla manifestazione; addirittura, gli organizzatori, che l’avevano esclusa in prima battuta, la fecero poi partecipare al Festival perché Dalida minacciava di non prendervi più parte. La giuria poi elimina “Ciao amore ciao” e il 26 gennaio Luigi Tenco si suicida con un colpo alla tempia. È Dalida che entrando nella stanza d’albergo del cantante lo trova rivolto per terra. La cantante, che chiedeva di fermare il Festival, lascia Sanremo per volontà degli organizzatori. Il 26 febbraio tenta di togliersi la vita, a Parigi, ingerendo molti farmaci dopo aver scritto tre lettere: una all’ex marito, una alla madre in cui le dice di non disperarsi, ed una al pubblico che adorava. Una cameriera, insospettita dal fatto che una luce accesa filtrava dalla porta della stanza, non riordinata da 48 ore, avverte il direttore che entra da un’altra stanza e trova Dalida in coma. Dopo cinque giorni, la cantante esce dal coma e si salva. Un anno dopo, sembra riprendere in mano la sua vita, ma il male di vivere si ripresenta. Il 2 maggio 1987, Dalida chiama il fratello-manager Orlando che le annuncia di aver rinviato un previsto servizio fotografico a causa del freddo; la sera, dice alla cameriera che farà tardi perché ha intenzione di recarsi a teatro e le chiede di svegliarla verso le 5 pomeridiane del giorno successivo. In realtà, con la macchina fa il giro dell’isolato, per poi barricarsi nella sua villa, ed ingerire un cocktail di barbiturici. Accanto al corpo lascia appena un biglietto: “La vita mi è insopportabile. Perdonatemi”.

 

 

 

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